La possibilità che abbiamo in questo frangente di dedicarci con maggiore tranquillità alla lettura, mi sprona a dare anche il mio contributo nel suggerire qualche testo un po’ fuori dai normali percorsi, che le mode e, di conseguenza, i tracciati di un pensiero a “una dimensione” (per non dimenticare Marcuse!) ci vengono serviti come le migliori pietanze presso il Gran Ristorante della Cultura.
Il mio consiglio di lettura è “Gli americani a Vicenza” di Goffredo Parise, scrittore e giornalista vicentino, ai più noto per “Il prete bello”, da cui il regista Carlo Mazzacurati trasse nel 1989 l’omonima pellicola.
Il filo conduttore de Gli americani a Vicenza si dipana fra una serie di racconti, il primo dei quali dà il titolo al libro.
Sono sempre stato legato e grato a Parise per le immagini della mia città che ha abbondantemente regalato e ancora adesso, pur appartenendo alla categoria semi protetta (ma non dal Coronavirus…) di coloro che hanno varcato la sessantina, riesco a far galoppare la fantasia come un adolescente al cospetto dei suoi scritti.
Io spesso ho la necessità di tradurre in illustrazioni i luoghi e i fatti dove il mio pensiero indugia e in questo caso mi riferisco al giorno in cui gli americani partorirono la trovata di un esperimento atomico nel campo di aviazione. A quanto afferma Parise, l’annuncio di quanto sarebbe accaduto attirò in massa i vicentini sui nostri colli e, in particolare sul Piazzale della Vittoria, accanto al santuario di Monte Berico.
A quanti andranno a cercare il libro per leggere almeno il primo dei racconti,
auguro buon divertimento e regalo queste poche righe tratte fedelmente dal testo del racconto che mi ha ispirato e che vi insuriosirà:
[…]Il giorno seguente avvenne lo scoppio atomico. I giornali avevano dato l’annuncio e la cittadinanza ne parlava impaziente. Una folla di automobili e di gitanti si diresse sulle colline per poter osservare dall’alto il fenomeno. Si ebbero ripetute assicurazioni che il fungo atomico era assolutamente innocuo: doveva levarsi dal campo di aviazione ed innalzarsi oltre le colline, coprendo case, campi e boschi sotto un ombrello di fumo candido.[…]!