Mascherine a 50 centesimi, Alberto Fontanesi (Federfarma Vicenza): “si rischia crollo disponibilità”

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Alberto Fontanesi Presidente Federfarma
Alberto Fontanesi Presidente Federfarma

Di seguito il presidente Alberto Fontanesi di Federfarma Vicenza lancia un appello per rivedere l’ordinanza del commissario straordinario Arcuri 

L’ordinanza annunciata ieri sera dal commissario straordinario Domenico Arcuri, con la quale si impone un prezzo massimo al pubblico di 50 centesimi + IVA per le mascherine chirurgiche, rischia di rendere difficilmente reperibili questi presidi che ora sembrano necessari e (forse) obbligatori.

«La gestione di un fronte caldo come quello delle mascherine da parte del Governo è assolutamente inadeguata – dichiara con forza il presidente di Federfarma Vicenza e Federfarma Veneto Alberto Fontanesi – Il prezzo imposto a 50 centesimi + IVA è plausibile solo se il Governo centralizza gli acquisti (come hanno fatto efficacemente in altri Paesi), ma emanare un’ordinanza che non tiene conto delle condizioni di mercato, dei costi di filiera e dei costi di gestione è altamente irresponsabile. Se le farmacie bloccano gli acquisti, risultando penalizzanti, le conseguenze ricadono sui cittadini».

Il Governo ha proposto oggi – comunicandolo a Federfarma – la copertura finanziaria della differenza tra i 50 centesimi e il prezzo di acquisto da parte delle farmacie, ma rimangono malumori e dubbi delle farmacie. «Continuiamo a sentire annunci, ma non si capisce quali saranno modalità e tempi di rimborso per le farmacie – afferma Fontanesi -. Confidiamo che si possa raggiungere una condivisione sui processi, ma nel frattempo non possiamo ignorare che la farmacia, oggi in prima linea, si troverebbe a pagare non solo un sacrificio professionale e umano, ma anche a finanziare scelte approssimative del sistema di protezione civile. È un momento difficile e ci sembra pesante una imposizione di questo tipo».

Dopo un mese e mezzo di pressioni da parte del sistema Federfarma, sembra infatti che finalmente l’Iva sulle mascherine venga abbassata o addirittura azzerata. Nel frattempo però viene adottato un provvedimento poco equilibrato sui prezzi al pubblico. «Esiste una legge dello Stato che vieta la vendita di prodotti sotto costo e in ogni caso esiste il buon senso – osserva Fontanesi -. È assurdo pensare che una categoria di aziende vada a vendere sotto-costo per decreto. Ad oggi la gestione degli approvvigionamenti consente alle farmacie di acquistare questi presidi sanitari a circa 1 euro (Iva esclusa), ma se il Governo vuole che le vediamo a 50 centesimi le può procurare direttamente alle farmacie di tutta Italia al prezzo di 39 centesimi indicato dal commissario Arcuri».

Ricordando il prezzo che il mondo delle farmacie sta pagando a questa emergenza – 14 morti e più di 600 contagiati – senza tirarsi indietro e svolgendo un servizio primario sul territorio, il presidente di Federfarma Vicenza rincara: «Non credo che noi farmacisti siamo degli sprovveduti, ma pur di rendere il prodotto disponibile per le comunità che serviamo ci siamo adattati ad acquistare le mascherine a prezzi di mercato che sono quasi decuplicati da gennaio. Che ci dicano chi le vende a un prezzo inferiore, perché al momento ogni farmacia è banalmente sottoposta alle regole del mercato che hanno fatto aumentare i prezzi».


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