Si è tenuto – dichiara in una nota Maria Teresa Turetta, coordinatore provinciale CUB Vicenza – un importante tavolo tra il Sindaco di Vicenza e i sindacati su possibili scenari Fase 2 e post-emergenza COVID-19. La CUB di Vicenza ha rappresentato le priorità di intervento partendo proprio dall’emergenza sfratti per morosità incolpevole.
Devono essere erogati contributi per l’affitto attraverso piattaforme che diano certezza e immediatezza di risposte agli inquilini, tutelando anche i piccoli proprietari. Abbiamo invitato il Sindaco di Vicenza a sollecitare l’Anci affinchè faccia le dovute pressioni al Governo per lo stanziamento di almeno 500 milioni di euro per il contributo affitti straordinario, nel prossimo decreto in discussione.
Sempre in tema casa a Vicenza deve essere aumentata l’offerta di case popolari attraverso il recupero dell’ingente patrimonio immobiliare pubblico e privato. Per ciò che riguarda il mondo del lavoro si deve ripartire in sicurezza ma anche nella certezza del lavoro eliminando la precarietà, quella precarietà che oramai nella Pubblica Amministrazione è diventata prassi storicizzata a partire proprio dai comparti che tutelano la salute e la sicurezza pubblica(Sanità e Vigili del Fuoco), per passare alla Scuola e agli enti locali. Bisogna avere il coraggio e la determinatezza di investire nel servizio pubblico facendo sentire a Roma una voce univoca sindacati-amministratori.
Durante questa emergenza Covid 19 la sanità ha parzialmente retto l’emergenza per carenza di strutture pubbliche e di personale sanitario. Bisogna invertire la rotta e capire che i servizi pubblici sono un bene prezioso per tutti i cittadini. Dobbiamo internalizzare i servizi pubblici appaltati, bisogna investire nei servizi socio sanitari, a tutela delle fasce sociali più deboli, a tutela dei nostri anziani.
E’ indispensabile che la ripresa delle attività produttive sia avviata tutelando la salute dei lavoratori e degli utenti. Servono risorse, quindi, per i controlli che dovranno essere effettuati a tappeto negli uffici pubblici ma anche nelle aziende private.
Servono sussidi alle famiglie e ai genitori che lavorano: la riapertura scuole infanzia e nidi è impensabile in questo momento. A settembre prossimo la riapertura di questi servizi dovrà essere graduale e con numeri ridotti di bambini in rapporto ad ciascun insegnante educatore. Se sono vietati gli assembramenti è impensabile e contraddittorio pensare di riaprire proprio quelle scuole ove il contatto fisico è fondamentale.
La CUB ha chiesto che sia istituito un tavolo permanente sulla crisi post Covid 19 al fine di intercettare subito il disagio sociale; ha richiamato la politica a mettere da parte gli slogan da campagna elettorale per rimboccarsi le maniche ed affrontare responsabilmente questa fase che si profila essere molto critica e lunga.
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