A Vicenza il 1° maggio non c’erano solo commercianti in piazza. Davanti ad un luogo emblematico ovvero lo SPISAL c’erano pure lavoratori, dipendenti, delegati sindacali Usb per dire che la salute e la sicurezza sono prioritarie, che le fabbriche non è vero che sono sicure già di loro con 1400 morti e 6.000 mila infortuni nel 2019. La fregola di riaprire tutti si scontra con una pandemia che colpisce ancora e guarda caso la riapertura coincide con il mantenimento della chiusura dei diritti: nessuna possibilità per i lavoratori di riunirsi, e in molti settori di scioperare. Non andrà tutto bene e ai diritti non si rinuncia.
Germano Raniero (Usb Vicenza)