Siamo pronti per la fase 2? Il Pd di Vicenza interroga il sindaco Rucco nel suo ruolo di “autorità sanitaria locale”

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Auto della Ulss 8
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Rendiamo nota l’interrogazione del Partito Democratico di Vicenza in merito alle misure da attuare per la fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Da lunedì 4 maggio prende avvio la “fase 2” dell’emergenza Covid-19 con una serie di riaperture in tutte le regioni che andranno ad ampliarsi nelle settimane successive fino a un graduale ritorno alla normalità.

Isabella Sala e alcuni consiglieri del Pd di Vicenza
Isabella Sala e alcuni consiglieri del Pd di Vicenza

Tale graduale ripresa, essendo ancora lunghi i tempi necessari per la sperimentazione, la realizzazione e la somministrazione di un vaccino, sarà una fase di “convivenza” col virus. Per evitare una nuova ondata di contagi, che vanificherebbe tutti i sacrifici fatti e comporterebbe inevitabilmente nuove chiusure, è necessario che i cittadini, le autorità locali e i presidi sanitari siano adeguatamente preparati. Tale preparazione, può riassumersi in questi concetti:

  • PREVENZIONE
  • ISOLAMENTO DEI PAZIENTI
  • INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEL VIRUS
  • TRACCIAMENTO DEI CONTATTI

Tutto ciò premesso, si interroga il Sindaco, in quanto autorità sanitaria locale, come segue:

  1. Per l’individuazione precoce del virus ed evitare la sua diffusione negli ospedali, nei luoghi di cura e tra il personale sanitario, la Regione Veneto, con Comunicato n.479 del 30 marzo 2020, ha avviato le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), per la presa in carico dei pazienti positivi al Covid-19, o presunti tali, le cui condizioni siano compatibili con l’assistenza a domicilio. Tali unità sono attivate preferibilmente presso sedi di Continuità Assistenziale già esistenti, con un bacino di riferimento indicativamente di 50.000 abitanti, attive sette giorni su sette, dalle ore 8:00 alle ore 20:00.”

Si chiede al Sindaco di conoscere lo stato di operatività delle USCA che in insistono sul territorio cittadino, il loro numero, la formazione specifica degli operatori che svolgono tale servizio, se tali operatori svolgono esclusivamente questo servizio, la relazione esistente tra le USCA, i medici di famiglia, pediatri e di Guardia Medica.

  1. Il virologo Crisanti, in data 27 aprile, ha comunicato che il Veneto è in grado di “viaggiare al ritmo di 18 mila tamponi al giorno”. Poiché l’esplosione dei casi di Covid-19 in Italia tra fine febbraio e inizio marzo è stata causata anche da una eccessiva rigidità dei protocolli sull’utilizzo dei tamponi che non ha permesso di individuare celermente i casi positivi e le catene di trasmissione, si chiede al Sindaco di conoscere i protocolli in vigore per la determinazione dei pazienti, degli operatori sanitari o dei servizi essenziali da sottoporre a tampone. Si chiede inoltre di conoscere quale percentuale di operatori sanitari sia stata finora sottoposta a tampone e la tempistica prevista per avere una completa copertura.
  2. Considerato che non sempre è possibile l’isolamento domestico nel caso in cui nella stessa abitazione convivano più persone di cui solo una parte positive al Covid-19, si chiede al Sindaco se ha già individuato, sull’esempio di altre città tra cui Milano, strutture alternative – ad esempio alberghi – per ospitare pazienti Covid-19 in isolamento.
  3. Per il contenimento del virus è inoltre necessario interrompere velocemente la catena di trasmissione. Per far questo è utile poter disporre, in via del tutto straordinaria e a fini esclusivamente sanitari, del tracciamento degli spostamenti dei pazienti positivi o presunti tali. L’applicazione a ciò predisposta, non sarà utilizzabile prima della fine del mese di maggio e non sarà obbligatoria. Per avere i risultati sperati però sarà necessario che una gran parte dei cittadini vi aderisca liberamente; sarà quindi utile fornire una chiara e completa informazione alla quale anche il Comune potrebbe contribuire. Si chiede al Sindaco di informare il Consiglio sull’operatività di tale applicazione, sui tempi e le modalità di utilizzo.
  4. L’Istituto Superiore di Sanità e i medici pediatri raccomandano una copertura più vasta rispetto al passato dei vaccini anti-influenzale e anti-pneumococco – rendendoli se necessario obbligatori per alcune fasce e categorie (over 60, bambini in età compresa tra i 6 medi e i 6 anni, operatori sanitari) – vista la probabile recrudescenza del Covid-19 nel prossimo autunno-inverno. Questa misura contribuirebbe ad evitare l’insorgere di ulteriori complicazioni nei pazienti più a rischio e a permettere una più facile e rapida distinzione tra i sintomi presenti nei pazienti. Per essere pronti a tale evenienza però è necessario provvedere fin d’ora agli ordini dei vaccini e a una adeguata campagna informativa. Si chiede pertanto al Sindaco di intervenire in tal senso presso la Regione.
  5. Da due mesi l’accesso ai servizi residenziali e semiresidenziali è bloccato. Si tratta di una misura precauzionale, necessaria nel pieno dell’emergenza per evitare il diffondersi del virus nelle RSA, ma che ha causato finora gravi disagi. Infatti in questo periodo di tempo i cittadini bisognosi di assistenza sono stati ricoverati presso le strutture ospedaliere o seguiti a casa dai familiari (con tutte le difficoltà legate al blocco degli spostamenti). Si chiede al Sindaco se nella “fase 2” sarà prevista la possibilità di nuovi accessi nelle RSA e, in caso affermativo, quali saranno le misure e i protocolli adottati affinché essi avvengano nel massimo della sicurezza.

I consiglieri comunali

Cristiano Spiller, Alessandra Marobin, Alessandro Marchetti, Gianni Rolando, Isabella Sala