È stato firmato dal Prefetto Pietro Signoriello il provvedimento di costituzione di un nucleo di controllo a composizione mista, come previsto dalla circolare del Ministero dell’Interno del 2 maggio 2020, cui saranno affidate le attività di verifica sul rispetto, da parte dei titolari di attività produttive, dei contenuti dei protocolli di sicurezza negli ambienti di lavoro, sottoscritti tra il Governo e le Parti sociali.
La nuova struttura operativa sarà composta da personale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, del Comando provinciale dei Carabinieri, del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e dei Servizi Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle due Aziende sanitarie territoriali.
La decisione è stata assunta nel corso di una riunione di coordinamento interforze in videoconferenza, presieduta dal Prefetto, con la partecipazione dei vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e degli altri Enti e Comandi sopra nominati.
Nell’occasione, si è anzitutto richiamata l’attenzione sulle novità introdotte dall’art. 2 comma 6 del DPCM 26 aprile 2020, che subordina lo svolgimento di tutte le attività economiche consentite, indicate nell’elenco riportato all’allegato 3 dello stesso decreto governativo, al rispetto dei protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro, eliminando, quindi, ogni altra forma di comunicazione o autorizzazione preventiva. Di conseguenza, il previgente sistema di verifiche sui presupposti per la prosecuzione delle attività produttive, in base alle comunicazioni presentate dagli interessati alle prefetture, è, da ora in poi, sostituito da un regime di controlli sull’osservanza delle prescrizioni contenute nei protocolli in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Spetterà proprio al nucleo ispettivo misto, costituito oggi, accertare e contestare eventuali violazioni dei protocolli di sicurezza, che possono comportare l’applicazione, a cura dei competenti uffici della Prefettura, delle misure sanzionatorie previste dal decreto-legge 25 marzo 2020 n. 19, ossia la sanzione amministrativa pecuniaria da 400 a 3.000 euro e la sanzione accessoria della chiusura dell’attività da 5 a 30 giorni, che, peraltro, potrà anche essere disposta provvisoriamente, per una durata non superiore a 5 giorni, dallo stesso organo procedente, all’atto dell’accertamento.
Nel corso dell’odierna riunione è stato, quindi, concordato che l’individuazione dei target specifici delle attività ispettive e la condivisione di modalità e strumenti operativi avverrà in sede di apposito tavolo di coordinamento tecnico, che sarà convocato, a stretto giro, a cura dell’Ispettorato territoriale del Lavoro.
Si è, inoltre, convenuto sull’opportunità di tener conto, nella pianificazione dei servizi di controllo, della significativa esperienza nelle verifiche sul rispetto delle misure di contenimento anti-COVID 19 nei luoghi di lavoro già maturata nelle scorse settimane dai Servizi Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle Aziende ULSS 7 e 8.
Unanime intesa si è, infine, registrata in merito all’approccio generale, con cui dovrà essere condotta l’attività di controllo del nucleo ispettivo misto, che sarà improntato, per un verso, all’accompagnamento ed orientamento delle attività produttive nell’azione di adeguamento alle prescrizioni di sicurezza previste nei protocolli, per altro verso, alla rigorosa sanzione dei casi in cui la mancata attuazione, specie se reiterata ed insistita, dei medesimi protocolli sia tale da non poter assicurare adeguati livelli di protezione dei lavoratori.
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