I consiglieri comunali Giovanni Selmo e Sandro Pupillo di DAIP (Da adesso in poi) e Alberto Galla, Luca Baldin, membri del direttivo di DAIP e il suo presidente Nicola Fantin, hanno presentato oggi mercoledì 6 maggio in una conferenza stampa la mozione ribattezzata “Chiamata alle arti”, proposte per la cultura a Vicenza.
La mozione sviluppa i ragionamenti su “Vicenza a Capitale della Cultura” (a partire dalla mozione già presentata a suo tempo) anche in relazione alla recente “querelle” sui dati della mostra “Ritratto di donna. Ubaldo Oppi e lo sguardo degli anni Venti”. La grande mostra in Basilica Palladiana, prima di tre, è stata chiusa anticipatamente a causa dell’emergenza Coronavirus.
La lista civica di centrosinistra “Da adesso in poi” lancia quindi delle proposte alla giunta di centrodestra di Rucco per aprire un dibattito sulla cultura a Vicenza, partendo dalla Bertoliana e passando per la Basilica e collaborare con tutte le forze in campo, per far sì che, come ha detto Alberto Galla, «la cultura sia un perno fondamentale dell’attività politica e dell’amministrazione cittadina».
«La cultura a Vicenza sta rischiando l’osso del collo – ha detto Luca Baldin -. Senza risorse sarà difficile ripartire per tutto il tessuto associazionistico-culturale della città. Non è soltanto una questione di riapertura delle aziende e dei negozi, che è fondamentale, ma alle spalle della parola cultura ci sono aziende che hanno bisogno di aiuto per ripartire».
«I cinema e i teatri sono luoghi in questo momento chiusi – aggiunge Baldin -. Vicenza ha dei cinema storici come l’Odeon, la più antica sala cinematografica d’Italia. La loro chiusura sarebbe una perdita e un vuoto difficilmente colmabile nell’ottica di rivitalizzare i centri storici».
«La polemica sulla mostra di Oppi è sterile – prosegue Baldin -. Ma alcuni investimenti fatti vanno sfruttati. Siamo nelle condizioni di rimandare di almeno un anno la seconda mostra, ma usiamo a Basilica per tenere un luogo vivo e pulsante della cultura a Vicenza».
«Le nostre proposte sono essenzialmente tre – spiega Pupillo -. Che il Comune attivi un tavolo con le attività culturali per un calendario di iniziative in estate. Magari con due palcoscenici in città, al parco Querini o ai chiostri di Santa Corona, o Campo Marzo, per combattere il degrado. Per i cinema, come a Biella e Marostica, potrebbe essere un’idea riattivare i drive in. Un’altra proposta è che il Comune possa acquistare biglietti di teatri e cinema per i giovani, per portarli poi nelle sale ed educarli alla cultura. Per quanto riguarda la Basilica, rivedere il progetto con il Cisa, con il patrimonio archivistico, e ridisegnare una serie di iniziative con la Basilica come protagonista». Quindi non grandi mostre, ma piccoli eventi.
Nella mozione viene proposto una sorta di «bilancio partecipativo-culturale, da attingere dal fondo di solidarietà. Non soldi a pioggia, ma fondi sulla base di progetti».
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L’articolo Non solo aziende e ristoranti: “Chiamata alle arti”, mozione di “DAIP” per non far morire la cultura a Vicenza proviene da L’altra Vicenza.