Diritti della persona: via libera alla relazione del Garante Regione Veneto

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La Prima commissione permanente dell’Assemblea legislativa veneta ha dato il proprio via libera, all’unanimità, alla prima Relazione del Garante regionale dei diritti della persona, riguardante l’attività svolta nel 2015 e 2016. Ora il provvedimento è pronto per il passaggio in Aula. Sono 2289 le pratiche/segnalazioni istruite dall’Ufficio in questo periodo; per la precisione 843 per la difesa civica, 1402 per la tutela dei minori, 44 per i detenuti. E decine sono gli ulteriori appuntamenti istituzionali che hanno impegnato il Garante con incontri nel territorio, partecipazione a seminari e visite nelle carceri.
Sono alcuni dei numeri contenuti nella Relazione che è stata illustrata ai Commissari dal Garante, Mirella Gallinaro, nominata con Deliberazione del Consiglio regionale n. 8 del 3 marzo 2015. Questa figura è stata istituita con la legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1, ed attuata con la legge regionale 24 dicembre 2013, n. 37, al fine di garantire secondo procedure non giudiziarie di promozione, di protezione e di mediazione, i diritti delle persone fisiche e giuridiche verso le pubbliche amministrazioni in ambito regionale, e di promuovere, proteggere e facilitare il perseguimento dei diritti dei minori d’età e delle persone private della libertà personale; così infatti dispone lo Statuto, in continuità con la precedente scelta del legislatore regionale di dar vita nel 1988, con due diversi provvedimenti legislativi, al Difensore civico, collocato presso il Consiglio regionale, e al Pubblico Tutore dei minori, collocato presso la Giunta. Le due funzioni di garanzia (Difesa civica e Tutela dei minori) sono ora accorpate in unico organo che ha acquisito anche la nuova funzione di Tutela dei detenuti, tutte collocate presso il Consiglio. Tra i maggiori elementi di discontinuità rispetto al passato ed illustrati dal Garante, le modalità di esercizio della funzione di difesa civica: in questo settore, l’organo di garanzia non è chiamato a svolgere una funzione di ?authority’ o di giustizia sostanziale che si impone nei confronti delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali, ma adotta una linea che accentua il livello della mediazione, della facilitazione e della persuasione, in armonia con le previsioni statutarie.
La Commissione, nel corso del dibattito, ha focalizzato l’attenzione sulla situazione dei minori non accompagnati, sugli aspetti della formazione dei tutori di minori, e soprattutto sui temi dell’esecuzione penale, del sovraffollamento carcerario e della complessa situazione generale delle carceri nel Veneto; a quest’ultimo proposito, su proposta dell’Ufficio di presidenza, è stato auspicato che la Commissione stessa, prossimamente, si rechi in visita presso alcuni degli istituti penitenziari nel territorio della regione.
Per quanto riguarda i rimanenti punti all’ordine del giorno, la Prima commissione, alla luce dei risultati referendari relativi all’istituzione del nuovo Comune di Quattroville nella provincia di Padova, con particolare riferimento all’esito negativo della consultazione nel Comune di Megliadino San Vitale, e per sottoporre il provvedimento ad ulteriori approfondimenti di ordine tecnico-giuridico e politico, ha rinviato l’esame del Progetto di legge n. 282 che ha ad oggetto la fusione dei Comuni di Saletto, Santa Margherita d’Adige, Megliadino San Fidenzio e appunto Megliadino San Vitale.
Rinviato anche l’esame dei Progetti di legge d’iniziativa consiliare n. 265 e n. 288, entrambi destinati ad incidere sull’iter procedurale di variazione delle circoscrizioni comunali.