Nella mattinata di martedì 12 maggio i rappresentanti e portavoce di Coalizione Civica Leonardo Nicolai e Mariangela Santini insieme al consigliere comunale Ciro Asproso, hanno tenuto una conferenza telematica, a causa delle limitazioni imposte dal Coronavirus, presentando il nuovo dossier “Vicenza Città Ciclabile”. Più sotto le singole presentazioni dettagliate dell’iniziativa dei tre esponenti politici, oltre che amanti della bicicletta, su un tema che non nasce solo per l’emergenza covid, ma è un problema che affligge la città da anni.
“La bicicletta deve essere una libera scelta, non imposta – fa presente Nicolai – sottostando a due principi: sicurezza e convenienza”.
L’invito rivolto a tutti i cittadini e alle associazioni da Legambiente a Tuttinbici, ai comitati di quartieri e ai presidi delle scuole è quello di collaborare: “se non ora quando?“, afferma Asproso che poi esprime il suo giudizio sul passaggio dall’ex assessore Claudio Cicero “paladino delle auto” silurato dal sindaco Francesco Rucco con l’attuale assessore alla mobilità e trasporti Matteo Celebron della Lega.
“Cicero era chiaro che obbiettivi avesse – spiega il consigliere civico – ora non riesco a capire se ci sarà un indirizzo nuovo, finora è in continuità con il passato, ad esempio su Corso Fogazzaro dove non c’è stato nessun ripensamento: nulla come questo caso è più anacronistico”.
“Il Pums (Piano Urbano Mobilità Sostenibile ndr) – continua Asproso – al momento è sostenibile solo nella sigla, finora non abbiamo avuto modo di confrontarci in commissione e non c’è un dibattito in città, non possiamo arrivare in ritardo per colpa della politica che non è stata in grado di capire l’emergenza come avviene invece in altre città”.
Il dossier aperto “Vicenza Città Ciclabile” di Coalizione Civica
“Vicenza Città Ciclabile: non è politica, è logica – così esordisce Leonardo Nicolai, portavoce di Coalizione Civica – oggi presentiamo un dossier che vuole avere un orizzonte ampio, ma assolutamente concreto e raggiungibile. Vicenza deve diventare una città votata alla bicicletta. Per le dimensioni ridotte, la conformazione, la struttura. Ma per farlo occorre fare una premessa fondamentale: la bicicletta è un mezzo di trasporto, e come tale deve poter essere una scelta. E perché la bici possa esser scelta come mezzo preferito bisogna assicurare due principi fondamentali: sicurezza e convenienza. Assunto questo, proponiamo un cambio di visione netto: cominciamo dalle scuole, il centro naturale di ogni quartiere. Mettiamo in sicurezza un’area intorno a ogni scuola. Così che i bambini possano essere sicuri nei loro spostamenti a piedi o in bicicletta, e perché, nel tempo, per loro e per le famiglie diventi conveniente optare per una mobilità lenta, sia nel percorso casa-scuola che per altri movimenti all’interno del quartiere”.
Al termine dell’emergenza Covid – concludono i tre – le nostre strade non potranno sopportare un aumento esponenziale del traffico automobilistico: immaginiamo subito una Rete di Mobilità di Emergenza. E facciamolo partendo dai quartieri. Stimolando la mobilità lenta, sulle piccole distanze potremo diminuire il carico di traffico, permetteremo ai cittadini di risparmiare, e stimoleremo un commercio di vicinato di qualità. Speriamo che la maggioranza possa ascoltarci, perché non è politica, è buonsenso. In ogni caso noi continueremo a lavorare su questo dossier: “Vicenza Città Ciclabile”. Un obiettivo a lungo termine e indipendente dall’emergenza attuale.”
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