Il lettore cliente di Intesa Sanpaolo col cerino in mano dei bond subordinati della BPVi non molla: ricorre in procura e in Banca d’Italia

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Gent.mo Direttore, come promesso nella mia lettera del 03.01.2018, mi pregio informarLa circa l’esito della mia battaglia di moralità e di rispetto delle Leggi Bancarie con rif. Violazione art. 119 del Testo Unico Bancario da parte di Banca Popolare di Vicenza in LCA e di Banca Intesa Sanpaolo Spa, art. che obbliga le Banche a fornire copia delle operazioni bancarie alla clientela entro 90 gg. dalla richiesta stessa. Purtroppo nonostante i miei vari solleciti fin da giugno 2017 nulla si è mosso, per cui in data 17.01.2018 ho fatto una Denuncia-Querela alla Procura della Repubblica di Vicenza, affinché mi aiuti a trovare dei responsabili di quanto accaduto.

Va comunque precisato che già in data 03.01.2018 è stato fatto un esposto alla Banca d’Italia di Vicenza affinché controlli l’operato degli Istituti su indicati. I lettori certamente si chiederanno da dove deriva questo mio “accanimento” nei confronti delle dette Banche e per questo io sono pronto a fornire delle semplici considerazioni:
Punto 1) – Io sono un risparmiatore onesto e integerrimo, ho rispettato i miei obblighi nei confronti dello Stato Italiano, pagando le tasse, non commettendo alcun reato, non ho mai avuto problemi con la Giustizia Italiana, non ho nessuna pendenza con Banca Intesa e con Banca Popolare di Vicenza in LCA il mio conto corrente è su basi attive e il Deposito Titoli è stato azzerato dall’ultimo D.L. del Governo Gentiloni a Giugno 2017 (come centinaia di migliaia di Risparmiatori delle Banche Venete) . Che bellezza, direte Voi, ma io faccio presente a chi mi legge che io non mi ritengo uno speculatore io sono stato un investitore come altri che hanno acquistato a fine 2016 dei Bond Subordinati 4,60 BPVI con scadenza Dic 2017, in buona fede e pagando i titoli per contanti non facendo un finanziamento in banca. Quindi erano soldi miei frutto del lavoro di una vita. Al momento dell’acquisto i Titoli erano negoziabili sul mercato EURO-TLX regolarmente (non erano sospesi dal mercato) e la Banca Popolare di Vicenza era stata ricapitalizzata dal FONDO ATLANTE. Nessuno mi ha detto che stavo comprando dei TITOLI TOSSICI e COMPLESSI, che c’era stata una Legge Europea che bandiva la vendita di questi titoli fin da GIUGNO 2014. Mi chiedo allora come la Banca d’Italia e la Consob hanno potuto permettere la negoziazione di quei titoli subordinati e non li hanno SOSPESI DAI MERCATI.
Punto 2) – Esiste una Direttiva UE (2011/61/UE – AIFMD) che riguarda la GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO E ULTERIORI INTERVENTI DI MODIFICA di cui al REGOLAMENTO CONGIUNTO BANCA D’ITALIA -CONSOB del 26.06.2014 (parte seconda – sez. I ) , vedasi art. 1,3,4,15,16 e in particolare l’art. 17 (TRATTAZIONE DEI RECLAMI) che al comma 1) dice che gli Intermediari adottano procedure idonee ad assicurare una sollecita trattazione dei reclami, che al comma 2) sancisce che le procedure adottate prevedono la conservazione delle registrazioni degli elementi essenziali di ogni reclamo pervenuto e delle misure poste in essere per risolvere il problema sollevato.
Punto 3) E’ evidente che Le Banche suindicate non hanno rispettato le Direttive imposte dalla Legge e che non c’è alcun Organo di Controllo Interno che applica le direttive stesse. Se ci fosse stato un organo di controllo efficiente il sottoscritto avrebbe avuto una risposta esaustiva già al suo primo reclamo di GIUGNO 2017, non avrebbe dovuto ricorrere a 2 legali per sollecitare nuovamente in AGOSTO e SETTEMBRE 2017 (senza esito) le sue giuste pretese, non avrebbe fatto esposto in data 03.01.2018 alla Banca D’Italia di Vicenza e non si sarebbe rivolto in data 17.01.2018 alla Procura della Repubblica di Vicenza , sobbarcandosi nella piena ragione spese legali e patimenti di ogni genere specialmente morali.
Caro Direttore, la ringrazio fin d’ora se vorrà pubblicarmi e concludo questo mio intervento con la seguente frase:
VIVA L’ITALIA

Lettera sempre firmata