di Achille Ottaviani da Il Mattino di Verona
Tanto tuonò che piovve. Sul contestatissimo matrimonio tra l’azienda multiutility Agsm, la sorella vicentina Aim e il partner milanese gigante energetico A2A, interviene la Procura della Repubblica di Verona che ha aperto un’indagine a tutto campo e sta indagando sul possibile abuso costituito dall’aver condotto una trattativa in esclusiva con A2A anziché effettuare una gara pubblica per la scelta del miglior partner industriale.
Il via sarebbe stato dato in primis dall’insistente richiesta di chiarimenti con possibilità di invio di controllori da parte dell’Anac, l’Agenzia Nazionale Anticorruzione, guidata da Francesco Merloni. Poi è arrivato l’esposto dell’ex Presidente, avvocato Michele Croce, seguito dall’ex Sindaco Flavio Tosi e, pare, da esponenti della sinistra veronese.
Così il Procuratore della Repubblica Angela Barbaglio, dimostrando di essere degna allieva del suo capo Guido Papalia, ha deciso di aprire un fascicolo che comporta indagini sull’operato dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Verona che sono il Presidente Daniele Finocchiaro e i consiglieri Mirco Caliari, Enrico De Santis, Francesca Vanzo, Stefania Sartori, e del relativo Collegio Sindacale di Agsm Spa composto dal Presidente Gabriele Pasquini e dai sindaci Alessandro Carlotti e Chiara Zantedeschi.
A questi si aggiunge obbligatoriamente il Sindaco Federico Sboarina, quale titolare e legale rappresentante del pacchetto azionario di Agsm Verona Spa. Risultano infine querelati i membri che compongono il Cda del colosso energetico A2A Spa, con sede in corso Vittoria 4 a Milano. L’ipotesi riguarda il reato di cui all’articolo 323 del codice penale, ovvero l’abuso d’ufficio.
L’indagine è stata affidata al Pubblico Ministero Elisabetta Labate. Stimatissimo Magistrato con grande esperienza della materia.
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