Commissione banche: in ritardo i questionari su dl liquidità di varie banche, probabile audizione anche di Fca e Banca Intesa per i 6.3 mld…

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Carla Ruocco (M5S), Presidente della Commissione banche
Carla Ruocco (M5S), Presidente della Commissione banche

Il 20 maggio era il termine fissato dalla Commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario per la restituzione dei questionari inviati a gran parte degli istituti di credito italiani. L’obiettivo del modulo è quello di verificare l’applicazione dei Decreti del presidente del consiglio dei ministri (DPCM) Cura Italia, nel frattempo convertito in legge, e Liquidità, che ha iniziato il suo iter parlamentare, in materia di elargizione dei prestiti garantiti e dei tempi di erogazione del credito alle imprese.

All’appello, però, questo si viene a sapere dopo la riunione organizzativa del 27 maggio scorso, mancano ancora alcune banche. A loro giustificazione queste adducono i nuovi oneri di cui sono state investite le banche con gli ultimi decreti che hanno oberato non poco il sistema e di questo la Commissione ha preso atto.

LA TRADIZIONE CONTINUA PER FCA, di Claudio Mellana
LA TRADIZIONE CONTINUA PER FCA, di Claudio Mellana

Intanto l’arrivo di domande molto discusse da parte di grandi gruppi, come ad esempio Fca che si è rivolta per 6.3 miliardi a Intesa Sanpaolo, ha rimesso sotto i riflettori alcuni istituti a cui le multinazionali si sono rivolte ottenendo di certo un’attenzione più scattante.

Dopo il primo turno di audizioni sull’attuazione dei suddetti decreti per la parte dell’iniezione di liquidità nel sistema Italia, per la quale il premier Conte ha chiesto un inusuale atto d’amore, la Commissione ha, quindi, deciso di valutare l’operato delle singole banche in base ai questionari che, lo scorso 13 maggio, sono partiti alla volta di 150 istituti di credito italiani.

Le risposte che la bicamerale analizzerà dovranno chiarire alcuni punti critici. Innanzitutto, le banche devono segnalare quante sono le richieste di finanziamento presentate, in particolare evidenziando le misure adottate per prevenire indebite compensazioni o estinzioni di debiti preesistenti.

Inoltre è attesa la comunicazione dei tempi di elaborazione e di evasione delle richieste con, in più, una stima dei tempi futuri che queste le operazioni potranno avere. Infine gli istituti sono stati obbligati ad avvertire qualora venga da loro richiesta della documentazione aggiuntiva, oltre all’autocertificazione che le imprese presentano per documentare alcuni dati tra cui i propri fatturati e per assolvere agli obblighi dell’antiriciclaggio.

I tempi di istruttoria e la documentazione richiesta per le pratiche di erogazione dei prestiti, infatti, sono tra i problemi maggiormente segnalati alla Commissione. In particolare, in questi primi mesi, le indagini della bicamerale si sono concentrate sul Fondo centrale di garanzia (al 22 maggio le domande pervenute sono 357.690, di cui 322.997 per operazioni fino a 25 mila euro, con finanziamenti richiesti complessivamente per euro 15.903.352.350 di cui euro  6.716.851.047 per la fascia sotto i 25.000 euro) e su Sace, ovvero gli istituti designati alle garanzie dal decreto-legge dell’8 aprile 2020, n. 23.

Pierantonio Zanettin
Pierantonio Zanettin

Quando torneranno al mittente tutti i questionari compilati la Commissione presieduta da Carla Ruocco (M5S) e di cui fanno parte 5 parlamentari veneti (i deputati pentastellati Alvise Maniero e Raphael Raduzzi, l’on. della Lega Massimo Bitonci e, per Forza Italia, il deputato vicentino Pierantonio Zanettin e il senatore veronese Massimo Ferro) metterà in calendario il secondo ciclo di audizioni, che vedrà tra gli “interrogati” anche le rappresentanze delle banche territoriali, quindi istituti di credito cooperativo (Bcc) e popolari. Inoltre, secondo fonti riconducibili alla Commisione, potranno essere auditi i già ascoltati Sace, il Mef ma anche Banca Intesa e Fca.

Nei giorni scorsi, infatti, Fca Italy ha chiesto a Intesa San Paolo 6,3 miliardi di prestito garantiti all’80% da Sace, che a sua volta è controllata dal Ministero di economia e finanza attraverso la Cassa depositi e prestiti. Il dl Liquidità, però, prevede che la concessione della garanzia debba essere legata all’utilizzo delle risorse in Italia. Ma Fca ha sede legale in Olanda, domicilio fiscale in Inghilterra e ora sta negoziando una fusione con Psa (Peugeot S.A.) in Francia, con il rischio, quindi, che queste risorse garantite da Sace vengano “delocalizzate” all’estero.

Come spiega il Ministro dell’economia Gualtieri, il dovere del Governo è quello di tenere ancorata la multinazionale Agnelli-Elkann in Italia. E la Commissione ha il compito di vigilare sulla destinazione delle risorse che il decreto Liquidità ha messo in campo, onde evitare che i prestiti garantiti dallo Stato vadano nelle tasche sbagliate.

Seguono prossime audizioni, qui tutte