Progetto di partnership industriale tra AGSM-AIM e A2A, l’opposizione: “non è una gallina dalle uova d’oro ma un’anatra zoppa!”

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Di seguito il comunicato congiunto per i Gruppi di consiliari di opposizione del Comune di Vicenza firmato dai capigruppo Otello Dalla Rosa (PD), Ciro Asproso (Coalizione civica), Ennio Tosetto (Vinova), Isabella Sala (PD), Giovanni Selmo (Da adesso in poi), Raffaele Colombara (Quartieri al Centro)

Come cambiare le carte in tavola sempre evitando l’unica strada corretta: la gara!
I limiti e le incongruenze del nuovo “Progetto preliminare di partnership industriale tra AGSM-AIM e A2A”: non è una gallina dalle uova d’oro ma un’anatra zoppa!

E’ stato presentato in questi giorni il Progetto industriale preliminare per la multiutility del veneto (MUVEN) con l’ipotesi di partnership industriale tra AGSM-AIM e A2A. Esso presenta alcune novità rispetto alle precedenti versioni, ma sempre con il ruolo centrale di A2A.
L’ingresso di A2A al 35% circa, ma con il controllo della società e il consolidamento dei ricavi, si sostanzia attraverso il conferimento di tre asset: due centrali idroelettriche in Friuli (250 km a n-est di Vicenza) e un impianto di termovalorizzazione a Corteolona (250 km a ovest di Vicenza). L’incremento apportato è di 81 mln per i ricavi (+5.5%) e 52 mln di MOL (+35%). Non molto, ma per gli “scenari di piano” questo porta alla fantasmagorica cifra di 938 mln di investimenti nei prossimi 5 anni (+380% rispetto alla media precedente) e a un +100% di utile netto nell’orizzonte di piano. Nel frattempo sono scomparsi dagli asset indispensabili clienti, gas ed energia elettrica, POD e PDR, prima definiti elementi non negoziabili.

Sembrerebbe evidentemente che A2A ci regali una gallina dalle uova d’oro.
Peccato che il termovalorizzatore di Corteolona richieda 200 mln di investimento, 20 ne servano per le due centrali che, non trascurabile, vedono gli incentivi in scadenza nel 2027 e le concessioni nel 2029. Poi ci saranno, anche lì, le gare.
Per questo forse la gallina dalle uova d’oro assomiglia di più a un’anatra zoppa!
A ciò si aggiunga il fatto che entro il 15 di giugno (cioè tra tre settimane!) è previsto il completamento del “market sounding”, ascolto del mercato, utile a dire che come A2A non c’è nessuno.

La maggioranza fatica a trovare tempo per discuterne in Consiglio Comunale o forse i consiglieri non lo ritengono un tema importante e intanto le cose vanno avanti. Senza un indirizzo, un confronto, un’analisi comparata di benefici e partner diversi o addirittura scelte diverse. Ancora di fatto sostenendo l’infungibilità di A2A, insostenibile sia giuridicamente che dal punto di vista industriale. Risultato: quasi due anni buttati via a inseguire chimere, l’azienda ferma, nessun piano industriale sviluppato, centinaia di migliaia di euro buttati tra consulenze, stime, perizie, tempo del management.

Qualcuno ne risponderà alla città?

Ultima perla nella riorganizzazione, il ritorno in house di AMCPS: non si tratta di un’operazione di efficienza e di miglioramento del servizio, ma un ritorno al controllo della politica, all’assenza di gara e ad una maggiorazione dei costi. Null’altro.

Alcune domande chiave:

Quali sono le ragioni per le quali AIM ritiene strategico ed infungibile l’apporto di un impianto di termovalorizzazione piuttosto che asset che favoriscano lo sviluppo dell’economia circolare, considerato il livello di raccolta differenziata (70%) della città di Vicenza?

Quali sono le ragioni per le quali AIM ritiene strategico ed infungibile l’apporto di un impianto di termovalorizzazione situato fuori regione e quale sarà l’impatto dei costi di trasporto sulle tariffe rifiuti dei cittadini di Vicenza?

Quali sono le ragioni per le quali si ritiene strategico ed infungibile l’apporto di un impianto idroelettrico considerato che in Italia e nel triveneto vi sono soggetti quali Alperia e Dolomiti Energia già dotati di impiantistica e molto attivi nel settore delle rinnovabili?

Perché la generazione di energia è più essenziale del rafforzamento sulle reti e sui clienti?

Domande per cui la risposta è semplice: prima si è scelto di consegnarsi ad A2A e poi si è cercato di fare un vestito su misura, tra l’altro mal fatto.
Per noi è inaccettabile e contrasteremo con forza questa svendita di sovranità e di patrimonio pubblico

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