“Ripartiamo”, il progetto per il sostegno dei cittadini in difficoltà

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Questa mattina nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino il vicesindaco con delega ai servizi sociali Matteo Tosetto ha presentato il progetto “Ripartiamo” per il sostegno ai cittadini colpiti dalle conseguenze economiche del Covid-19.

Erano presenti anche, per il Comitato dei sindaci del distretto est dell’Azienda Ulss 8 Berica, il sindaco di Campiglia dei Berici Massimo Zulian, l’assessore al sociale, sanità e pari opportunità del Comune di Arcugnano Loredana Zanella e l’assessore alla cultura e istruzione del Comune di Dueville Lidia Zocche.

Abbiamo fortemente voluto cogliere l’occasione di questo fondo straordinario erogato dalla Regione del Veneto per sostenere quelle famiglie e quei lavoratori duramente colpiti dalla crisi economica generata dall’emergenza sanitaria, con un contributo che si vuole affiancare agli altri interventi messi in campo in questi mesi – spiega il vicesindaco con delega ai servizi sociali Matteo Tosetto –. Il valore aggiunto è nel Patto di Comunità che vuole innanzi tutto consentire a chi oggi ha bisogno di aiuto di essere protagonista della ripartenza e non solo percettore di un contributo economico, con progetti che possono avere un effetto volano che va al di là dei 500 euro. Il progetto va, inoltre, nella direzione di integrare sempre di più le azioni di contrasto alla povertà dei Comuni dell’ambito del distretto est dell’Ulss8 Berica, nella consapevolezza che ora più che mai è importante un lavoro sinergico tra tutti, senza dimenticare nessuno. I dati raccolti dai buoni spesa hanno evidenziato la situazione di tante famiglie che improvvisamente si sono trovate prive di risorse e che prima erano sconosciute ai servizi sociali: nella sola città capoluogo le famiglie che hanno richiesto sostegno alimentare (buoni spesa e borse della spesa) sono il 12% della popolazione complessiva, i minori coinvolti sono il 18% di tutti quelli residenti in città. È a loro, in particolare, che il progetto si rivolge nella speranza che presto possano tornare ad essere autonome”.

Grazie ad un contributo straordinario della Regione Veneto di 190 mila euro, l’amministrazione comunale, quale capofila dei 37 Comuni del distretto est dell’Azienda Ulss 8 Berica, ha elaborato, in pochissimo tempo, un progetto con il quale sarà possibile erogare un contributo di 500 euro una tantum a 380 nuclei familiari, sconosciuti ai servizi sociali, che, a seguito dell’emergenza COVID-19, non hanno visto rinnovato il proprio contratto di lavoro o hanno dovuto subire una conseguente forte riduzione dell’attività lavorativa e siano sprovvisti di ammortizzatori sociali adeguati e con i quali sarà definito un Patto di Comunità (un impegno concordato tra famiglia e operatori dello sportello a favore della propria comunità di appartenenza).

Il progetto – che è stato approvato dal Comitato dei Sindaci del distretto est dell’Azienda Ulss 8 Berica – sarà gestito dal Comune di Vicenza attraverso i servizi dedicati (Sportello Sociale di Ambito) in stretta e costante collaborazione con i servizi sociali dei Comuni e grazie alla collaborazione del privato sociale.

L’individuazione dei beneficiari sarà effettuata tramite bando pubblico, con due finestre temporali (1° finestra: presentazione delle domande dal 15 giugno al 30 giugno con erogazione del contributo entro il 31 agosto; 2° finestra: istanze dal 16 agosto al 31 agosto con erogazione contributo entro il 31 ottobre).

Nei prossimi giorni sarà pubblicato il primo avviso che definirà i criteri di priorità per l’attribuzione del punteggio, secondo le indicazioni elaborate dalla commissione Tecnica dell’ambito composta, oltre che dalle assisitenti sociali dei Comuni, anche da rappresentanti della Azienda Ulss 8 Berica, del Centro per l’Impiego, della Caritas e della Croce Rossa.

Ogni graduatoria consentirà di erogare il contributo e definire il Patto di Comunità per 190 famiglie. Nel caso di posizione non utile nella prima graduatoria, la domanda potrà essere presentata dalla stessa famiglia nella successiva “finestra temporale” disponibile (si esclude la costruzione di liste d’attesa, considerato che la situazione del nucleo familiare è soggetta a variazioni nel tempo, fatto salvo l’eventuale scorrimento della graduatoria in caso di rinuncia di altri soggetti in posizione superiore).

Le domanda di accesso al beneficio dovrà essere presentata via email; sarà, inoltre, garantita l’assistenza per la compilazione dallo sportello sociale dell’Ambito. I nuclei che risulteranno in posizione utile saranno convocati a colloquio, nel rispetto delle disposizioni per la tutela sanitaria, e sarà definito il Patto di Comunità.

Potranno beneficiarne i residenti dei Comuni dell’Ambito e precisamente, oltre a Vicenza: Agugliaro, Albettone, Altavilla Vicentina, Arcugnano, Asigliano, Barbarano Mossano, Bolzano Vicentino, Bressanvido, Caldogno, Camisano Vicentino, Campiglia dei Berici, Castegnero, Costabissara, Creazzo, Dueville, Gambugliano, Grisignano di Zocco, Grumolo delle Abbadesse, Isola Vicentina, Longare, Montegalda, Montegaldella, Monteviale, Monticello Conte Otto, Nanto, Noventa Vicentina, Orgiano, Pojana Maggiore, Pozzoleone, Quinto Vicentino, Sandrigo, Sossano, Sovizzo, Torri di Quartesolo, Villaga, Zovencedo.

Progetto “Ripartiamo”

Il progetto, nel tracciato di quanto realizzato in questi anni, non si limita al solo contributo economico ma vuole sperimentare modalità di sostegno alla fascia di popolazione sconosciuta precedentemente ai servizi sociali, basate sulla gestione responsabile delle risorse pubbliche e su accordi e patti con i propri cittadini, ricostruendo un tessuto sociale capace di valorizzare le competenze e sviluppare un sistema sociale generativo di opportunità e crescita personale. Alle famiglie che saranno beneficiarie del contributo sarà chiesto e offerto di mettere a disposizione, quando e come potranno, le proprie competenze e il proprio tempo a favore della comunità territoriale, entrando come protagonisti nella rete sociale che sostiene il territorio, sia a favore delle situazioni di fragilità, sia più in generale a favore del proprio contesto sociale.

Il fondo vuole sostenere coloro che, a seguito dell’emergenza Covid-19, non hanno visto rinnovato il proprio contratto di lavoro o che hanno dovuto subire una conseguente forte riduzione dell’attività lavorativa e sono sprovvisti di ammortizzatori sociali adeguati. Si tratta di persone non conosciute e non prese in carico dai servizi sociali poiché abituate a far fronte alle situazioni difficili con propri sacrifici e mezzi, ma che adesso, con la perdita del lavoro, hanno visto ridursi drasticamente le proprie entrate economiche. Tra queste vi sono, ad esempio, anche i lavoratori stagionali nel ramo del turismo e della ristorazione, gli operai agricoli, le badanti, le collaboratrici domestiche i lavoratori dello spettacolo e delle fiere, gli ambulanti, le piccole partita IVA, gli artigiani.

Per fare domanda le famiglie dovranno avere la residenza in uno dei Comuni dell’ambito; autocertificare la modifica della situazione lavorativa ed economica a partire dall’8 marzo causa COVID-19 e non attribuibile alla responsabilità del lavoratore; autodichiarare la propria condizione economica, che includa quali trattamenti e/o benefit socio economici siano stati percepiti negli ultimi 6 mesi (esempio: Naspi, Rdc, cassa integrazione, bonus, Reddito di emergenza, etc.) e in quale misura; autodichiarare che il patrimonio mobiliare complessivo del mese precedente la domanda di accesso al contributo (saldo dei conti correnti al mese precedente la domanda, più depositi bancari e postali e altri rapporti finanziari) non è superiore a 10 mila euro.

Il contributo economico sarà erogato a fronte della sottoscrizione di un impegno (Patto di comunità) concordato tra famiglia e operatori dello sportello a favore della propria comunità appartenenza (Comune di residenza o altro Comune dell’ambito).

Ai beneficiari potrà essere richiesto, nei modi e nei tempi che saranno concordati tra il beneficiario e lo sportello sociale: la disponibilità ad ospitare presso la propria attività economica (ditta, impresa, attività commerciale, etc.) tirocinanti (i cui costi sono garantiti da altre progettualità e non sono a carico del richiedente); la disponibilità a partecipare a progetti di vicinanza solidale nei confronti di anziani, bambini, persone con disabilità del proprio territorio; la disponibilità ad ospitare nella propria attività commerciale eventi pubblici per favorire l’inclusione sociale; la condivisione delle proprie competenze per l’organizzazione di percorsi formativi; la condivisione della propria professionalità per un servizio gratuito rivolto alle persone in carico ai servizi sociali,..

Il contributo sarà erogato nei limiti delle risorse disponibili e versato direttamente nel conto corrente del beneficiario e sarà spendibile a discrezione dello stesso in base alle proprie necessità, senza necessità di giustificativi dell’utilizzo dello stesso. Potrà essere presentata una sola domanda da un solo componente del nucleo familiare.