Antifascismo, via la clausola. Giovine festeggia, Sala piange e accusa il silente Rucco: protesta in piazza dei Signori

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presidio antifascismo
presidio antifascismo

Tre ore di dibattito al termine di sette ore di Consiglio comunale, ancora una volta in videoconferenza. In tarda serata del 10 giugno è stata tolta ufficialmente la parola antifascismo dal regolamento Cosap per l’occupazione del suolo pubblico a Vicenza.

Giovine

“Abbiamo sanato le tante iniquità, incongruenze e dimenticanze del testo approvato dall’amministrazione Variati, previsto anche uno sconto fino al 30% per chi organizza eventi plastic free“, ha commentato l’assessore Silvio Giovine, postando però sui social una foto con una scritta di “festa” che a molti è parsa provocatoria.

Una battaglia politica con la capogruppo del Partito Democratico Isabella Sala che dopo aver ascoltato le parole dei colleghi di centrodestra, al momento del suo intervento quasi non è riuscita quasi a parlare per le lacrime. Poi ha accusato il sindaco Francesco Rucco di essere stato in silenzio durante il dibattito: “abbiamo scritto una pagina molto triste e il sindaco è altamente responsabile di questo perché dovrebbe unire le persone e la città, non può restare silente in momenti come questi“.

Sala

“Rucco – aggiunge l’ex Pci e collega di Sala nel Pd Giovanni Rolando – passa alla storia come il primo sindaco che produce un danno alla democrazia a Vicenza, rendendola più debole anziché rafforzarla”.

In precedenza in piazza dei Signori si era radunata sotto la sede del Comune una folla di cittadini in un presidio per l’antifascismo, con un monito lanciato dagli organizzatori contro “quelle forze politiche che vanno contro i principi della Costituzione antifascista“.


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