«Era l’inizio del 2019 quando noi di Fratelli d’Italia abbiamo per la prima volta ribadito di non accettare la ghigliottina ideologica di chi nella precedente amministrazione voleva utilizzare in maniera strumentale l’antifascismo come una clava per limitare l’agibilità politica di chi non rientra nell’alveo del pensiero espresso da una certa sinistra progressista» afferma in un comunicato il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune a Vicenza Roberto D’Amore a proposito della rimozione della clausola antifascista per poter organizzare manifestazioni politiche su suolo pubblico voluta dall’ex sindaco PD Variati, che ha fatto discutere anche per l’esultanza dell’assessore Giovine.
«Abbiamo sempre sostenuto la libertà costituzionale di chiunque di poter manifestare il proprio pensiero, senza bisogno di sottoscrivere dichiarazioni previste da regolamenti stilati con l’unico scopo di avvelenare il clima politico, già sufficientemente intossicato» prosegue il Consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
«Con l’accoglimento della richiesta di Fratelli d’Italia, presentata ancora ad ottobre 2019, con cui chiedevamo di modificare il Regolamento Cosap, sostituendo la clausola antifascista con il ripudio di tutti i totalitarismi in accoglimento della Mozione del 20 settembre 2019 del Parlamento europeo» (a sua volta quella mozione aveva fatto molto discutere perché equiparava fascismo, nazismo e comunismo, n.d.r.) conclude il Consigliere comunale D’Amore «vinciamo questa battaglia di principio, che ci ha da sempre visti in prima linea».
Fratelli d’Italia insomma rivendica il “risultato” ottenuto, un risultato di chiaro segno politico e non civico come invece dovrebbe essere il sindaco Rucco.
L’articolo Vicenza, rimossa la clausola antifascista: «Una vittoria di Fratelli d’Italia» proviene da Parlaveneto.