Truffa a 60enne, 80mila euro prestati a due donne per debiti

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I militari della Stazione di Schio, a seguito della querela presentata da una donna sessantenne e di opportune indagini svolte, hanno deferito s.l. per il reato di truffa: T.L.T., cittadina maranese cl. 1956; P.A.R., cittadina maranese cl. 1963.

La vittima ha raccontato ai Carabinieri che, dopo essere stata presentata da P.A.R. (sua conoscente) a T.L.T., la stessa aveva cominciato a farle visita presso l’attività di famiglia con cadenza quasi giornaliera, chiedendole svariate somme di denaro in prestito per sanare situazioni debitorie non meglio specificate.

T.L.T., in particolare, aveva cercato di far leva sulla vittima raccontando di una situazione familiare molto problematica e che la conoscenza tra loro due era sicuramente avvenuta per un volere angelico, poiché solo lei avrebbe potuto salvarla dalla situazione disperata in cui si trovava, e lo stesso veniva di quando in quando ribadito da P.A.R. che continuava a supportare le tesi avanzate da T.L.T..

La vittima, pur non credendo a improbabili contatti con misteriose forze angeliche, aveva deciso di aiutarla perché impietosita dalla sua storia familiare, perché così consigliata da P.A.R. e perché le scenate che quotidianamente T.L.T. poneva in essere nella sua attività sotto gli occhi dei clienti (inginocchiamenti, suppliche ecc…) le creavano imbarazzo.

Alla data della presentazione della querela, è risultato che la vittima abbia ceduto la somma di ottantamila euro nel periodo gennaio 2018 – febbraio 2020.

L’indagine dei Carabinieri di Schio si sta svolgendo in parallelo con una simile cominciata nei primi mesi di quest’anno per reati svolti con modalità affini proprio da P.A.R. e T.L.T. e sfociata, agli inizi di marzo, in un sequestro di documentazione contabile comprovante l’appropriazione della somma contante di euro 140.000 nei confronti di una pensionata scledense.

È stata proprio la notizia del lavoro svolto dai militari della Stazione di Schio che ha aperto gli occhi all’attuale vittima e l’ha spinta a sporgere querela nei confronti delle due donne.

T.L.T. inoltre, contattata dalla vittima per ottenere la restituzione delle somme prestate, si è detta impossibilitata a farlo proprio a causa della precedente indagine, a causa della quale non è più in grado di vendere l’immobile di sua proprietà che aveva nominato alla vittima quale garanzia della restituzione del prestito.