L’ipotesi circolata nei giorni scorsi di una Lega che correrà da sola alle prossime elezioni regionali in Veneto per sostenere lo strapotente, secondo i sondaggi, terzo mandato del presidente Luca Zaia, agita le acque politiche. Al centro c’è soprattutto la questione autonomia rimasta ancora una chimera.
Ma se in Regione anche i partiti di centrosinistra sono favorevoli ad ottenerla al più presto, è a livello nazionale che, anche ai tempi della Lega al governo, ci sono le resistenze più forti. Sullo sfondo poi c’è anche il “sorpasso” auspicato da molti all’interno dell’ex partito di Umberto Bossi con Zaia al posto del leader Matteo Salvini, che però non molla la presa.
“Sono tutti favorevoli a parole all’autonomia – ha dichiarato Antonio Guadagnini, candidato presidente del Veneto e leader del Partito dei Veneti, a Il Morning Show di Radio Cafè incalzato da Alberto Gottardo – Poi quando vanno al Governo non combinano nulla. L’unica maniera per avere l’autonomia è fare un governo territoriale come il SVP che non risponda a nessuno se non ai veneti”.
“Se Zaia fa un’operazione del genere – continua – io sono disposto a rinunciare alla corsa a candidato presidente per il Partito dei Veneti ed a mettere a disposizione il nostro simbiolo. Ma Luca Zaia dovrebbe mollare la Lega, Fratelli d’Italia e gli altri partiti statalisti. E non lo farà. Occorre un partito territoriale che sia in grado di dialogare a Roma ad armi piani per avere l’autonomia questo è l’unico modo. Occorre che Zaia scarichi Salvini: un partito nazionale che va a raccogliere voti in Calabria, in Sicilia e nelle altre regioni, non sarà mai in grado di portare l’autonomia in Veneto“.
“Se uno – conclude Guadagnini – mi fa una promessa cento volte e non la mantiene, il problema non è quello che fa la promessa ma dei veneti che devono svegliarsi“.
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