Investire in materie prime è ancora un investimento sicuro?

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Con un mondo del trading in continua evoluzione, viene da chiedersi se nel 2017 sia ancora utile e soprattutto sicuro investire in materie prime. Le materie prime, chiamate commodities, possono risultare utili per chi non vuole tenere troppe liquidità e vuole evitare la svalutazione del denaro. Per materie prime si intendono quelle materie naturali che sono ancora da trasformare in prodotti finiti.

Riguardano una miriade di prodotti, che vedremo in seguito.

Come investire in materie prime

Sulle materie prime si può investire tramite i succitati contratti o acquistandole direttamente in maniera fisica. In questo secondo caso occorre sapere alcune cose:
a) Quanto capitale investire: la parola chiave nel trading è diversificare. Così da non rischiare su un unico asset. Sul quale invece conviene puntare massimo il 20% delle proprie capacità. Quindi, su 100mila euro, punteremo sulle materie prime solo 20mila euro. Gli altri eventualmente su Forex, criptovalute, azioni, indici azionari, e così via.
b) Quantità di materia prima da acquistare: acquistare un quantitativo di materie prime poco o per nulla deperibili, così da poterle gestire agevolmente.
c) Osservare, prima di acquistarla, le quotazioni sul mercato (ad esempio la quotazione petrolio di quella materia prima).
d) Valutare bene dove conservare la materia prima. Infatti, per alcune come metalli preziosi, possono essere conservati ovunque. L’importante è che sia un luogo sicuro. Altre, come ad esempio il cacao, non può essere conservato in casa. Finirebbero per deperirsi in fretta e non valere più nulla.
e) Il trasporto e la spedizione: anche qui vale la regola detta per la conservazione. Alcune materie prime possono effettuare lunghi viaggi; altri come le materie prime finirebbero invece per deperirsi. Altre ancora per rompersi.

Per quanto concerne i titoli, invece, è possibile farlo tramite i Futures. Il valore del future è basato sul prezzo di una materia prima futuro, appunto, e può riferirsi a giorni, settimane o mesi. Come funzionano i Futures? Questi contratti si chiudono ad una data ed orario preciso stabilito da contratto, nel quale si genererà un profitto o una perdita. L’una o l’altra sarà determinata dal prezzo di chiusura in relazione al livello di prezzo di apertura dell’operazione. Di qui il nome Future. Sebbene per le materie prime siano i più indicati, abbiamo anche altri tipi di titoli mediante i quali acquistare materie prime. Come gli ETC, acronimo di Exchange Traded Commodities (ETC), strumenti finanziari emessi a fronte dell’investimento diretto dell’emittente o appunto in materie prime fisiche, o in contratti derivati su materie prime. Gli ETC consentono al trader di prendere posizione su una determinata materia prima, cosa che non è possibile fare con gli ETF.

Questi ultimi, acronimo di exchange-traded fund, sono un tipo di fondi d’investimento e appartengono alla famiglia degli ETP (Exchange Traded Products). Gli ETF funzionano tramite la gestione passiva. Ciò vuol dire che il loro rendimento è legato alla quotazione di un indice borsistico e non all’abilità di compravendita del gestore del fondo. La “gestione passiva”, pertanto, fa sì che essi siano molto economici, con spese di gestione solitamente inferiori al punto percentuale e per questo estremamente competitivi rispetto ai fondi attivi. La loro quotazione in borsa avviene alla stessa maniera di azioni ed obbligazioni.

Infine, è possibile anche fare trading sulle materie prime tramite opzioni binarie: si tratta di operazioni dove il guadagno è limitato ad un ammontare fisso, come parte di un asset, oppure nullo. Le opzioni binarie danno vita a due tipi di scommessa: al rialzo o al ribasso del trend di un determinato titolo, nel breve, medio o lungo periodo. Il ritorno economico viene definito in termini percentuali, variabili in base a scadenza, tipo di asset scelto e tipologia di opzione binaria stessa.
Materie prime quali sono
Le materie prime su cui fare trading sono tante e possono dividersi in

? Prodotti energetici
? Metalli
? Prodotti agricoli
? Carne e bestiame
Conviene investire oggi in materie prime?

Dire in maniera secca se conviene o meno investire in materie prime non è facile, in quanto ogni materia prima porta con sé vantaggi e svantaggi. Oltre a molteplici fattori da tener presenti. Si va da quelli politici (un colpo di Stato, la vittoria alle presidenziali di un personaggio out sider), ai fattori naturali (carestie, catastrofi climatiche, virus che distruggono raccolti o uccidono bestiame). La situazione va sempre fotografata al momento: ci sono periodi in cui i metalli convengono di più di dei prodotti agricoli, altri in cui le risorse energetiche convengono di più della carne, ecc. Infine, dobbiamo capire qual è il trading che fa più per noi. Quello di breve, medio o lungo periodo?

Secondo gli esperti, il primo motivo per cui investire in materie prime è il mettersi al riparo dai costi di lavorazione, che invece farebbero salire di molto il prezzo dell’acquisto. Si pensi all’oro: comprare lingotti d’oro, fa sì che non serva pagare la manodopera di chi lo ha lavorato per trasformarlo in monete o in gioielli. Altro vantaggio di acquistare materie prime deriva dal fatto che esse non sono deperibili (o almeno alcune di esse) e potrebbero essere utili in un futuro momento di difficoltà. Al fine di liquidarle in maniera veloce. Il fatto che siano veloci da liquidare consente di avere una riserva di denaro sicura per future emergenze.

Le materie prime possono essere acquistate, come visto, anche tramite appositi contratti finanziari, sottoscrivili presso Broker regolarmente controllati e licenziati da preposti organi di vigilanza. Si pensi alla CONSOB in Italia.