Fattorie didattiche, molte richieste ma posti ridotti

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Corse a perdifiato nei prati e nei boschetti, giochi, cura degli animali e dell’orto. È il ritorno al contatto con la natura e l’aria aperta il tema portante delle fattorie didattiche padovane nell’estate 2020. Una “cura” pensata per i bambini, dopo i lunghi mesi di clausura forzata, per restituire loro serenità, gioia e contatti con i coetanei nel segno del divertimento ma anche dell’apprendimento.

Sono molte le attività messe in piedi dalle fattorie didattiche della provincia, che hanno aperto i centri estivi da una settimana con impegno e costi aggiuntivi per l’adeguamento all’ordinanza regionale, che impone un protocollo sanitario preciso e restrittivo per l’accoglimento dei piccini. “C’è una forte richiesta per i centri estivi – spiega Clarissa Gulotta, referente per Confagricoltura del settore fattorie didattiche -. Un segnale che ci ridà un po’ di speranza dopo mesi durissimi, in cui i bilanci delle aziende agrituristiche sono stati azzerati da prenotazioni e settimane green saltate. Gli operatori agricoli didattici, però, non si sono demoralizzati e si sono dati da fare, frequentando corsi per aggiornarsi sulle nuove modalità di accoglienza nel rispetto delle norme di sicurezza. Perché le regole anti Covid sono chiare: oltre all’igienizzazione di tutti gli spazi, si possono ospitare piccoli gruppi di bambini, bisogna misurare la temperatura corporea all’ingresso e deve essere allestita una zona ricevimento, con postazioni distanziate dove i bambini attendono il proprio turno ed entrano uno alla volta. Regole rigide, che riducono gli spazi e pongono problemi di costi. Perciò quest’anno i posti saranno ridotti e non tutte le nostre fattorie didattiche apriranno. Però l’importante è che qualcosa si muova, dopo mesi di chiusura. Anche nell’ospitalità si cominciano a ricevere le prime prenotazioni dai turisti italiani. Da agosto cominceremo ad avere i primi ospiti anche dall’estero”.

Alla fattoria Val Onari, a Pianezze, nel Bassanese, le settimane verdi sono ripartite con piccoli gruppi di bambini dai 3 anni ai primi anni della scuola primaria. “Tutte le mattine vengono svolte attività all’aperto e nel rispetto dei protocolli Covid – spiega il responsabile Piero Bertazzo -. Tanti momenti di svago e di esplorazione all’aria aperta, per restituire il divertimento e la spensieratezza di cui i bambini sono stati privati in questo periodo di restrizioni: giochi, sperimentazioni dei diversi materiali e tanto contatto e osservazione degli animali, dagli uccelli alle lumachine. Nelle fattorie didattiche si cerca di infondere nei bambini sicurezza in se stessi e si dà loro la possibilità di apprendere e di crescere serenamente, in territori non pericolosi ma avventurosi”.

Nella fattoria Centro ippico di Paolo Trevin, ad Alonte sui Colli Berici, i bambini vengono accolti a gruppetti per andare a cavallo e fare lunghe passeggiate rilassanti. “Abbiamo parecchi gruppetti di bambini, che fanno anche settimane continuative – spiega -. Non abbiamo avuto problemi nel rispettare le norme, perché con i cavalli rispettiamo naturalmente le distanze in quanto devono esserci sempre tre metri tra un animale e l’altro”. Le attività di fattoria didattica di Palazzo Rosso Farm, a Longare, partiranno a breve: “In molti ci chiamano, quindi torneremo a fare attività con i bambini, che facciamo soprattutto per passione – spiegano i titolari. -Abbiamo tanti animali, perciò le mattinate trascorrono tra la cura dei cavalli, dei pony e degli altri animali della fattoria e l’orto didattico”.