Processo BPVi, Michele Vettore (parti civili): il vice dg Emanuele Giustini conferma che cda sapeva e che Bankitalia non ha fatto suo dovere

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L’avv. Michele Vettore, tra i quasi sempre presenti al processo BPVi (qui tutte le udienze, ndr) insieme all’avv. Renato Bertelle in rappresentanza di alcune delle 7.900 parti civili, esprime a botta calda una prima valutazione delle dichiarazioni dibattimentali iniziali di Emanuele Giustini, uno dei vice direttori della BPVi, per l’esattezza per l’area commerciale.

L’imputato, con Zonin che prova a tirarsi fuori non solo da ogni responsabilità per il flop della BPVi ma addirittura insiste di non essersi accorto di nulla di quanto fuori e contro le regole accadesse intorno a lui, di fronte all’eventualità di fare da capro espiatorio principale, in assenza anche dell’altro imputato apicale, Samuele Sorato, il suo capo diretto la cui posizione è stata stralciata per le affermate cattive condizioni fisiche, pare pronto a mettere tutto sul tavolo del tribunale del processo BPVi per un annunciato terremoto.

Così la pensa l’avv. Vettore che, infatti, sulla parte iniziale della deposizione di Giustini ci dice:

“Finalmente la verità sta venendo a galla una volta per tutte e tutto quello che è stato detto fin dall’inizio da noi delle parti civili sta rivelandosi vero. Si sta rivelando vero il fatto che tutti gli imputati e tutti all’interno della Banca nell’ambito del consiglio di amministrazione sapessero cosa avveniva all’interno della banca. Sta emergendo anche quello che è stato il ruolo di Banca d’Italia…: le ispezioni della Banca d’Italia soprattutto fatte dal 2004 al 2012 non sono state delle vere e proprie ispezioni come avrebbero dovuto essere”.