Processo Bpvi, Zonin dopo ispezione Bce voleva licenziare Giustini: “lo incontrai in presenza di Breganze, disse di sapere delle baciate”. Poi saltò Sorato…

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e-mail Bce al processo Bpvi
e-mail Bce al processo Bpvi

La Banca Popolare di Vicenza, è cosa nota, entrò tra i 15 istituti italiani sotto osservazione della Banca Centrale Europea e nel 2015 ci fu un’ispezione Bce le cui mail sulla documentazione richiesta dagli ispettori sono state mostrate in aula a Borgo Berga, durante il secondo giorno di testimonianza (altre sei ore di deposizione) al processo BPVi dell’imputato Emanuele Giustini.

“La preoccupazione – ha dichiarato al riguardo l’ex vice direttore generale di Sorato che di certo non lo “amava” – nasce già a inizio novembre 2014, dopo alcuni articoli di giornali dove era evidente la sopravvalutazione del prezzo con i dati fuori dalla media delle banche quotate (in particolare viene citato un articolo de Il Sole 24 Ore a firma Gatti ndr) e sul finanziamento a un imprenditore al quale era stato chiesto l’acquisto azioni. La stampa era aggressiva in quel momento”.

“Negli ultimi giorni di marzo e ai primi di aprile – ricorda Giustini – gli ispettori vennero a Vicenza e cominciarono ad esaminare gli aumenti di capitale. Un incontro in particolare fu dedicato ad approfondimenti sul credito e sulla parte commerciale. Volevano capire se l’acquisto di azioni avveniva su spontanea volontà del cliente, andando a vedere i conti correnti e altra documentazione”.

“Quando Bce – aggiunge – fece emergere irregolarità della pratica nelle correlate, Cauduro, Pellegrini e altri dirigenti cominciarono a indicarmi come unico responsabile, mi sentivo circondato”.

Il 30 aprile Sorato chiama Giustini e Piazzetta per comunicare loro che il presidente Zonin li voleva licenziare: “ci sembrava il teatro dell’assurdo, io e Andrea siamo rimasti irritati: eravamo diventati i colpevoli di tutto. Quella sera stessa chiamai Zonin e chiesi appuntamento il prima possibile, era una delle poche volte che lo chiamavo al cellulare. Si stavano nascondendo, Zonin diceva a Sorato che non sapeva e Sorato diceva che non sapeva a Zonin. Una scena pirandelliana“.

Il giorno dell’incontro nella stanza di Zonin c’era anche il vicepresidente Marino Breganze, con ruolo di testimone e uditore: “ho imparato che bisogna sempre portarsi dietro un registratore o una persona“, si rammarica Giustini che martedì sarà ancora in aula: “Zonin disse che sapeva della prassi in banca delle baciate parziali, ma non sapeva che esistessero operazioni complete, infine disse che ne avrebbe parlato con Sorato“.

Pochi giorni dopo Sorato venne licenziato.


(Qui tutte le udienze del processo BPVi, ndr)

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