Istria, restaurato il Castello Morosini Grimani a Sanvincenti: il sindaco ringrazia il Veneto e la legge Beggiato

854

E’ stato inaugurato a Sanvincenti nel cuore dell’Istria croata, dopo un esemplare restauro durato diversi anni, il Castello Morosini-Grimani. Presente il presidente della repubblica di Croazia Zoran Milanovic che ha brevemente ricordato come l’Istria sia una terra nella quale si toccano con mano i diversi momenti della storia, e ha pubblicamente elogiato i protagonisti del restauro; particolarmente emozionato il sindaco Dalibor Macan ha ricordato come il Castello sia sempre stato al centro della vita degli abitanti di Sanvincenti. “Molti di noi hanno giocato qui da bambini, tra le mura imprigionate dall’edera e dai rovi” ripercorrendo le fasi dei lavori di restauro nell’ambito del progetto comunitario Kulterra e ricordando il fondamentale contributo dato dalla Regione del Veneto attraverso la legge Beggiato.

Il Castello Morosini-Grimani viene così descritto da Prospero Petronio (1608-1688):

“Il Castello di S. Vincenti, feudo antico della Cathedrale di Parenzo passato dalla Casa Morosina in quella delli Signori Grimani di S. Luca, è situato in un luogo piano, circondato da due parti da due bellissimi Boschi, che li sono discorsi un quarto miglia, che nel vacuo si vede come in un Theatro, aprendoseli dall’altre due parti settentrionale ed orientale amene e fruttifere campagne. S’estende ‘l suo Tenimento circa 16 miglia, confina da levante col Territorio di Barbana e Zimino, da mezzogiorno con quel di Dignano, da Ponente con Valle, da Tramontana Due Castelli e Zimino ancora. E’ fruttifero di formenti, legumi, e biade, vini bianchi e negri che di raro, anzi mai si guastano et se può raccorre ogn’anno in circa otto o nove cento spodi, che è una particolare misura del luogo, capace di quattro secchi Venetiani l’uno; può far formento e biade sei over sette milla stare Venetiane. Gran quantità de animali grossi e minuti. Vien tutto il territorio habitato da genti schiave, venuti ad habitar qui dalle montagne della Morlacha, per l’incursione de’ Turchi, onde Morlacchi anco si chiamano”.

All’interno del  Castello che era praticamente finito in rovina dopo la seconda guerra mondiale, troviamo un interessante e accattivante museo multimediale, oltre a spazi per convegni e per l’esposizione dei prodotti della zona.

In una giornata memorabile, una nota negativa: anche qui manca una targa che ricordi l’impegno della Regione del Veneto, ma ci è stato assicurato che si sta lavorando per rimediare.

Ettore Beggiato