Viale San Lazzaro, Colombara: “cantiere problematico”

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Di seguito l’interrogazione comunale di Raffaele Colombara su viale San Lazzaro

Molte le lamentele da parte di cittadini ed esercenti. È questa la grande svolta per la porta ovest della nostra città? Il cantiere è partito male, subito azzoppato dal COVID; ma la fase 2 è forse peggio, con lentezza nei lavori e gravi errori nell’esecuzione delle opere, in particolare per quanto riguarda i passaggi pedonali.

“Lavori di riqualificazione e messa in sicurezza di viale San Lazzaro”, recita il cartello: sulla prima, vedremo quando saranno finiti; sulla sicurezza, beh, se gli attraversamenti sono per l’incolumità dei pedoni, i presupposti non sono beneauguranti. Pressappochismo che alla fine pesa sulle tasche dei vicentini.

Di sicuro lo spartitraffico rischia di far diventare San Lazzaro un viale ad alto scorrimento veicolare, lungo il quale non sappiamo quanto ci si potrà fidare di andare in bicicletta e di sicuro attraversare a piedi sarà un’impresa.

GLI ATTRAVERSAMENTI PEDONALI

C’è l’attraversamento realizzato e poi subito richiuso e spostato (foto); c’è quello che finisce diretto dentro un passo carrabile che esce su viale San Lazzaro (foto); c’è poi quello dove speriamo spostino la fermata del tram, altrimenti saliremo direttamente in braccio al conducente (foto).

Ciliegina sulla torta, vicino alla enorme (ed ingiustificata per le dimensioni) rotatoria nei pressi di Piva gomme, c’è invece il paradosso di quello in funzione con tanto di illuminazione che viene smantellato per farne uno a qualche metro di distanza, peraltro proprio in corrispondenza di una traversa (foto).

Decine di migliaia di euro buttati.

I residenti ed i commercianti hanno assistito in questi giorni ad alcuni “ripensamenti” nell’esecuzione dell’opera.

Chi paga?

LENTEZZA DEL CANTIERE ED IMPATTO ECONOMICO

La fotografia: un escavatore e alcuni operai che a singhiozzo, a detta dei residenti, stanno costruendo con calma un muro spartitraffico che dividerà ancora di più le due parti del quartiere.

Le conseguenze: i commercianti, che già aveva fatto profonde rimostranze in sede di progetto, stanno sperimentando sulla loro pelle, insieme agli effetti del COVID, quanto questo muro stia rendendo ancora più difficile l’accesso alle loro attività.

Nemmeno i cartelli lungo la strada sono rassicuranti (foto): nessuna data di fine cantiere indicata.

VIABILITÀ. Oltre a quelli economico c’è l’impatto viabilistico: lo spartitraffico centrale, alla faccia di una nuova visione della mobilità post COVID che doveva essere più attenta alla mobilità dolce, sta rendendo e renderà sempre di più Viale San Lazzaro un VIALE AD ALTO SCORRIMENTO AUTOMOBILISTICO, dove le macchine sono invogliate a sfrecciare più velocemente, mentre per i pedoni sarà rischioso affrontarne l’ attraversamento.

Parlare di ricavare PISTE CICLABILI in queste condizioni, come ha provato a fare l’amministrazione tracciando qualche linea sulla carta, è pura propaganda!

Sui PASSAGGI PEDONALI si era concentrata allora l’attenzione dei commercianti che avevano cercato di avere più passaggi per permettere un collegamento tra le due parti della strada e del quartiere. Abbiamo visto con quali risultati, ad oggi.

Qualche commerciante ha dichiarato di voler consegnare le chiavi dell’attività in mano all’Amministrazione comunale: nel sopralluogo che abbiamo fatto ci aspettavamo di trovare il buon Giovine, abituato a questo genere di sceneggiate, o almeno il potente assessore Celebron, responsabile della Mobilità e quindi del cantiere: purtroppo, nessuno dei due; invece, abbiamo scoperto esserci un nuovo responsabile della mobilità, il capo di gabinetto Milani, che era lì in mezzo alla strada a dirigere ed interloquire e che evidentemente ora sovrintende anche alle opere viarie.

Una certa confusione di ruoli che forse spiega la generale confusione e lentezza nella gestione delle opere pubbliche di questa amministrazione.

E siamo solo al Primo stralcio.

Presentata in pompa magna dall’allora assessore Cicero come la prima grande opera dell’amministrazione Rucco, dopo ormai oltre due anni di mandato l’opera è ancora alle battute iniziali.

Contestata all’interno della stessa maggioranza con minacce di raccolte firme da parte di chi ora è diventato assessore (e si è zittito, tanto che alle nostre interrogazioni finora non ha dato risposta), e rilanciata dopo il COVID come la grande opera viabilistica e di riqualificazione del quartiere, l’opera è allo stato di fatto un cantiere che langue nel solleone di luglio.

Tutto ciò premesso,

si chiede

all’Amministrazione

spiegazione sui “ripensamenti” in fase esecutiva: difetto di progettazione o cattiva esecuzione in fase realizzativa?

se ritenga sufficiente il personale addetto al cantiere e se vi sia controllo da parte dell’amministrazione stessa sull’esecuzione dei lavori;

quali siano i costi supplementari in termini economico finanziario:

spiegazione su quali siano i tempi di realizzazione ed il crono programma del progetto, quando ne sia prevista la conclusione;

a quale titolo il Capo di gabinetto Milani interloquisca con residenti e commercianti in merito al cantiere ed alle opere connesse, da chi sia autorizzato, che cosa possa decidere nel merito;

se qualcuno in Amministrazione, a due anni dalla prima domanda sulla questione, sappia giustificare le ragioni della dimensione della enorme rotatoria, e in particolare se sia stato fatto un dimensionamento attraverso uno studio del traffico dedicato (analisi dello svincolo).

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