Amcps versa 340mila euro al Comune, Isabella Dotto bacchetta Rucco: “non serviva l’assessorato alla trasparenza, ma alla convenienza”

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Da sx Dotto, Rucco, Sciaraffa (GdF), Maino
Da sx Dotto, Rucco, Sciaraffa (GdF), Maino

Alla fine Amcps ha dovuto versare 340mila euro nelle casse del Comune di Vicenza e si è così chiusa una vicenda che ha visto prevalere in questo round l’ex assessore alla trasparenza in quota FdI Isabella Dotto, allontanata poi dal sindaco Francesco Rucco proprio per aver posto anche quel problema.

Il 2 dicembre 2019 avevamo pubblicato anche le carte delle accuse di Dotto a Rucco proprio su quei crediti del comune non incassati e sono seguiti strascichi politici vivi ancora oggi tra battaglie di Fratelli d’Italia, cambi di assessori e discussioni in Consiglio comunale con il centrosinistra mentre sullo sfondo aleggiava e aleggia sempre la delicata questione dell’aggregazione di Aim.

Dopo il versamento di Amcps è un fiume in piena Dotto, mentre cammina in montagna per disintossicarsi in una soleggiata prima domenica di luglio 2020: “le bugie hanno le gambe corte – esordisce l’ex assessore – avevo ragione, ho portato in giunta una relazione dettagliata a tutti gli assessori, e in primis al sindaco, nella quale avevo verificato e approfondito a tutela del Comune che quei soldi pubblici dovevano essere introitati ancora dal 2008 nelle casse comunali. All’epoca di Variati erano stati fatti dei solleciti di pagamento, perché quei soldi avevano una destinazione specifica in seguito alla legge regionale per alimentare il fondo sociale, in modo da aiutare quei vicentini che avevano diritto ad un alloggio”.

“La risposta di Rucco – ricorda l’esponente FdI – è stata: ‘assessore Dotto, era il caso di portare in giunta una relazione di questo genere?’ Invece di tribuarmi un applauso, il sindaco che è anche avvocato con una decisione di giunta ha trasformato una richiesta in semplice informativa, non mi hanno dato la possibilità di intervenire: non c’è scritto nella decisione di giunta che Rucco ha dato mandato di fare il decreto ingiuntivo, ma di continuare con l’approfondimento”.

“Temeva che la notizia andasse sulla stampa – spiega Dotto -, bisognava coprire, sotto c’era la questione della fusione di Aim, questo scandalo di soldi non versati poteva compromettere l’operazione. Eravamo di fronte ad un danno evidentemente erariale e la Corte dei conti non perdona. A quel punto io ho dato disposizione al dirigente del Comune di fare ricorso per decreto ingiuntivo, poi notificato alla società: di lì a poco il dirigente fu trasferito dal settore patrimonio a quello tributi”.

Ai primi di luglio c’è stata la prima udienza civile in cui la società Amcps si è opposta al decreto, ma poi nei giorni scorsi è stata versata direttamente tutta la cifra:

“Il sindaco – ricorda Dotto, che è anche laureata in legge – all’epoca mi disse ‘stai tranquilla la dobbiamo risolvere per via amministrativa ora metto un mio uomo di fiducia ad Amcps, Carlo Rigon, con il quale ti incontrerai e troveremo una soluzione’. Abbiamo fatto una riunione prima di andare in tribunale e la proposta di Rigon fu di fare delle compensazioni. Ma per legge non si potevano fare, l’unica soluzione era quella di fare il bonifico, non volevo cercare una soluzione bonaria. Io avevo a cuore il bene pubblico“.

Infine Isabella Dotto, accusata da Rucco addirittura di “incapacità”, fa una riflessione su questo intreccio di interessi politici, economici e di potere:

Io parlo con le carte, non a suon di battute o teatrini, penso che i vicentini abbiano sete di verità. Oggi l’assessore che ha preso il mio posto (Silvia Maino ndr) è non pervenuta. Forse non serviva l’assessorato alla trasparenza, ma alla convenienza“.


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