Nella mattinata di domani, 8 luglio 2020, il Prefetto di Vicenza Pietro Signoriello, nel corso di un’apposita riunione della Conferenza Provinciale Permanente prevista all’art. 4 del D.P.R. 3 aprile 2006, n. 180 – che si terrà nelle consuete modalità da remoto –, darà avvio alla sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per potenziare la salute e la sicurezza sul lavoro in ambiti particolarmente a rischio”, che avverrà in forma digitale e quindi non contestualmente “in presenza”, alla luce delle note esigenze di cautela poste dalla normativa di contenimento del contagio da COVID-19.
Come riporta un comunicato della stessa prefettura, all’incontro parteciperanno qualificati rappresentanti degli Enti ed Associazioni firmatari del documento, che sono, in particolare, oltre alla Prefettura di Vicenza: Regione del Veneto, Provincia e Comune di Vicenza, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Camera di Commercio, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Ufficio Scolastico provinciale, INAIL, INPS, ARPA Veneto, Aziende ULSS 7 e 8, Organizzazioni sindacali dei lavoratori CGIL, CISL, UIL di Vicenza, Associazione Industriali, Associazione Nazionale Costruttori Edili Vicenza, Apindustria, Confederazione Nazionale dell’Artigianato Vicenza, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confederazione Italiana Agricoltori, Confagricoltura, Federazione Coldiretti, gli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, degli Avvocati, degli Ingegneri, degli Architetti, dei Consulenti del lavoro, dei Tecnici sanitari radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, i Collegi dei Geometri e dei Periti Industriali ed edili.
Il Protocollo in argomento è basato sui tre pilastri fondamentali dell’informazione, della formazione e del controllo e si pone nella condivisa direzione di un complessivo accrescimento della “cultura della sicurezza” sui luoghi di lavoro. L’intenzione comune dei firmatari è, infatti, quella di delineare un modello efficace di contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nelle imprese che eseguono i lavori ritenuti a maggiore esposizione di incidenti, nella consapevolezza che un costante interscambio informativo tra i soggetti istituzionali interessati, una sempre più diffusa attività di formazione, anche attraverso il crescente impiego di risorse tecnologiche di supporto, ed un’attenta ed assidua opera di monitoraggio e controllo possano consentire di garantire adeguati livelli di salute e sicurezza dei lavoratori.
L’attuazione del Protocollo muoverà, anzitutto, dall’individuazione dei settori e specifici scenari ritenuti maggiormente soggetti a rischio di incidenti, ciò che si realizzerà mediante il confronto e l’esame dei dati disponibili in tema di infortuni e di malattie professionali, ferma restando ovviamente l’attività di vigilanza e controllo svolta in tutti gli ambiti lavorativi, secondo le specifiche competenze e indirizzi operativi degli organi istituzionalmente competenti.
A partire dai contesti così individuati, si procederà con l’organizzazione di mirate iniziative di sensibilizzazione e formazione/informazione, destinate, in primo luogo, ai datori di lavoro e lavoratori, autonomi e dipendenti, aventi ad oggetto l’analisi e l’illustrazione degli specifici profili di rischio professionale presenti nelle tipologie produttive di riferimento, ed altresì la condivisione di buone pratiche in materia di sicurezza. Al contempo, si prevede la promozione di eventi di diffusione della cultura della sicurezza in ambito scolastico e, in particolare, per gli studenti degli ultimi anni degli Istituti Superiori di secondo grado.
Per altro verso, i soggetti deputati all’attività di vigilanza e controllo ai sensi della normativa vigente assumeranno, nella cornice del Protocollo, l’impegno a potenziare e programmare, nell’ambito delle rispettive competenze e indirizzi operativi ed in relazione alle risorse umane e strumentali disponibili, gli interventi di competenza, specie nei settori a maggior rischio. Gli esiti di tali attività dovranno essere poi condivisi in seno al Comitato Provinciale di Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui all’art. 2 del DPCM 21.12.2007, al fine di rilevare eventuali criticità e predisporre le conseguenti azioni.
In termini più generali, le Parti del Protocollo si impegnano ad intensificare, nel rispetto dei principi di autonomia e di sussidiarietà e nello spirito della leale collaborazione, gli scambi informativi tra gli Enti istituzionali e i diversi soggetti pubblici e privati interessati, allo scopo di favorire la realizzazione di un sistema integrato, in cui la condivisione di elementi di analisi e di valutazione delle situazioni consenta di potenziare le capacità di intervento dei soggetti che operano nell’attività di prevenzione e di vigilanza a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il compito di monitorare l’attuazione del Protocollo, tenendo costantemente “il polso” del fenomeno e dando quindi impulso all’avvio di specifiche campagne di sensibilizzazione e informazione, spetterà al “Tavolo di coordinamento permanente per la sicurezza e la prevenzione degli incidenti”, previsto espressamente all’art. 5 dell’accordo, cui parteciperanno tutti gli attori istituzionali e le Parti sociali interessati e che sarà costituito dal Prefetto una volta completate le operazioni di sottoscrizione.
Nell’ambito di tale organismo di coordinamento, si attiveranno da subito le attività di analisi ed approfondimento preliminare finalizzate ad individuare gli ambiti ed i target verso i quali dirigere le azioni previste dal Protocollo, rispetto alle quali, ed in particolar modo a quelle d’ambito informativo/formativo, si valuteranno modalità di attuazione tali da renderle pienamente compatibili con l’attuale quadro di prevenzione del contagio da Covid-19.