Salvini apre sede Lega in via della Botteghe Oscure: “sono l’erede di Berlinguer”. Una c….a pazzesca. Ma cosa vuol dire essere di sinistra oggi?

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Mentre sta per aprire una nuova sede della Lega a Roma, in via delle Botteghe Oscure, di fronte alla ex sede del Pci, Matteo Salvini è tornato a dichiarare il suo apprezzamento per il comunismo. Fantascienza?  “I valori di una certa sinistra che fu, quella di Berlinguer, del lavoro, degli artigiani, sono stati raccolti dalla Lega: se il Pd chiude Botteghe Oscure e la Lega riapre io sono contento, è un bel segnale“. Ipse dixit.

Quando da Fazio Salvini disse di essere più di sinistra di Renzi i suoi consensi erano alle stelle, oggi, circa un anno dopo, sono scesi di 10 punti. Il suo spin doctor Morisi, che per una vocale non è un autore di capolavori, deve avergli consigliato di riprovarci, per togliere voti a Pd e 5Stelle e provare a risalire la china. Ma secondo chi scrive in realtà lo ha fatto per affossarlo ancora di più, a vantaggio di Giorgia Meloni, donna tutta d’un pezzo che mai si auto-accosterebbe a Berlinguer, mai si iscriverebbe come lui fece ai “comunisti padani” e mai frequenterebbe come lui fece il centro sociale Leoncavallo.

Ma scusate, perché dovrebbe essere contento di sentirsi dire che Salvini è come Berlinguer un elettore di questa Lega di oggi, alleata dei nipoti del Movimento Sociale Italiano di quell’Almirante che firmò il manifesto nazifascista a difesa della razza e che si schierò apertamente contro divorzio e aborto, che strizza l’occhio a CasaPound e ForzaNuova, che propone il censimento rom, che si fa bocciare i decreti sicurezza in quanto anticostituzionali (Costituzione antifascista scritta anche dai comunisti), che va a Verona a braccetto con i fondamentalisti cattolici contrari all’aborto e all’omosessualità, che difende i poliziotti che ammazzano innocenti come nel caso Cucchi, che usa i social per denigrare ragazzine che non la pensano come lui, quando invece Berlinguer nell’84 ammoniva sull’uso disumano della tecnologia?

Cioè Veltroni farà un film anche sul “cazzaro verde” (Scanzi dixit e la magistratura romana ha decretato che si può dire mentre a Vicenza per meno o per nulla si condanna il nostro direttore denunciato da quel galantuomo che è Zonin)?

E i delusi dal Pd si fionderanno sul Carroccio dopo questa uscita? Una Lega alleata anche di Forza Italia, il partito di Berlusconi e Dell’Utri, che per anni ha attaccato le “toghe rosse”, che dopo 10 anni dalla morte di Berlinguer e 5 dalla caduta del muro di Berlino ancora sventolava lo spettro del comunismo in Italia. Una Lega che, almeno, ai tempi di Bossi non aveva problemi a dichiararsi antifascista mentre oggi con i nostalgici ci va a braccetto?

Salvini adora (nel video sopra canta anche) Fabrizio De Andrè, un grande anarchico diventato icona culturale della sinistra, ma evidentemente il “Capitano” si è perso per strada brani come “Andrea” (canzone sull’amore omosessuale) , “Prinçesa” (canzone su un trans ispirata al romanzo di un ex brigatista), “Khorakhané” (canzone sui rom musulmani dell’Est).

Parole, quelle del leader della Lega, che provocano la reazione del Pd, a cominciare dal segretario, Nicola Zingaretti. “Mi dicono che Salvini si sia paragonato a Berlinguer. Che pena… #chiamateil118“., scrive su Facebook.

Nel frattempo la maggior parte della gente “comune”, con le sue difficoltà di tutti i giorni e voglia di guardare al futuro, non ha tempo di “scannarsi” con commenti sul tema. E di tutta questa ideologia politica del passato, nella quale si butta a capofitto anche il “Capitano” del popolo Salvini, probabilmente se ne frega…

E se invece volessimo fare l’avvocato del diavolo? Guardare dentro l’abisso? Quanto di vero c’è nelle sue parole? Gli eredi ufficiali di Berlinguer, Pd e derivati, hanno tradito la classe operaia. Purtroppo non è facile demolire questa tesi, dalla scala mobile, al cuneo fiscale, alle case popolari, alla legge Fornero. La destra sociale, di cui Lega e Fratelli d’Italia ormai fanno parte, invece difende ancora i loro diritti. Ma, democristianamente, difende al contempo quelli degli imprenditori, con la piccola differenza, forse, che la destra liberale (di cui spesso fa parte anche il Pd) difende anche le multinazionali mentre quella autarchico-sovranista difende le piccole e medie imprese italiane.

Essere strapaesano non significa essere di sinistra. Oggi la figura dell’operaio non è estinta, ma ci sono altre figure che incarnano l’oppressione dei forti sui più deboli: i precari, i disoccupati, gli immigrati, i transgender, i gay, gli stagisti, mamme o papà single, le vittime di abusi (siano essi da parte dello Stato o nelle mura domestiche).

Salvini è destra sociale, quindi è più a sinistra e contemporaneamente anche più a destra, del Pd. Ma per piacere vada avanti nella sua caduta libera strategica senza insultare i morti. Perché a sto punto lo preferivamo quando mangiava ciliegie.


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