“Sono rimasta basita nel leggere le dichiarazioni di Antonio Guadagnini, che auspica la riapertura delle case chiuse come misura per contrastare il contagio da COVID-19.” Questo il pensiero in una nota della Deputata del Gruppo Misto Silvia Benedetti, che continua: “È allucinante e deprimente constatare che nel 2020 ci siano rappresentanti nelle istituzioni che ancora non mettono in dubbio la pratica dello sfruttamento delle donne per i porci comodi di uomini che pensano che il sesso sia un diritto. Questa pratica va chiamata con il suo nome: non prostituzione, ma stupro a pagamento.
E’ ancora più preoccupante che il problema della prostituzione venga individuato nella legge Merlin e non nella mancata evoluzione di alcuni uomini, che con mentalità patriarcale ritengono che il sesso sia loro dovuto, costi quel che costi. La pandemia da Covid-19 appare come l’ultima aggiunta al solito affastellarsi di scuse per reintrodurre una pratica disumana nella quale la donna è considerata un oggetto e subordinata all’uomo. Occorre un cambio di mentalità radicale, che parta dall’insegnamento della parità di genere a scuola ai più piccoli.
Loro sono il nostro futuro e spero riescano a superare questa mentalità patriarcale altamente tossica”, termina Benedetti.
L’articolo Riapertura delle case chiuse, Benedetti contro Guadagnini: “è una questione vecchia ed offensiva per le donne” proviene da Parlaveneto.