Salvini: “l’uomo è ciò che mangia”. Aduc sul Recovery Fund: “da lui tante bufale”

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Ieri il senatore Matteo Salvini, leader della Lega, in Senato ha commentato l’accordo sul Recovery Fund. A un certo punto, parafrasando il padre del materialismo tedesco, Ludwig Feuerbach, ha detto: “l’uomo è ciò che mangia, se mangiamo male, veniamo su male, quindi dobbiamo difendere l’agricoltura italiana”. Il filosofo coniò questo celebre aforisma da cui non riuscì più a staccarsi per tutta la vita in una recensione dedicata al “Trattato dell’alimentazione per il popolo” del medico e fisiologo olandese Jakob Moleschott, pubblicato in Germania nel 1850. Per l’epoca fu un duro affronto all’idealismo e pose le basi anche per un pensiero politico “di pancia” di cui oggi proprio Salvini è il principale esponente, oltre che essere molto più presente come food blogger sui social con ciliegie, Nutella e panzerotti, che non a Bruxelles o a Roma. L’invito di Feuerbach ovviamente non è a spegnere il cervello e smettere di ragionare, ma bensì, e bisogna sempre considerare l’epoca, a unire natura e cultura e il benessere fisico con quello mentale.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc, commenta negativamente in un comunicato il discorso di Salvini in Senato, sostenendo che sia pieno di “bufale”, sempre per restare in tema alimentare. “Sull’accordo, che abbiamo definito storico, abbiamo sentito il discorso del senatore Matteo Salvini: una serie di bufale. I soldi che ci dà l’Europa sono soldi nostri, dichiara Salvini, e vogliamo spenderli come vogliamo, poi si devono usare per tagliare le tasse, poi che arriveranno il prossimo anno e quindi troppo tardi, poi dobbiamo chiedere i soldi per la sanità – spiega Mastrantoni -. I fatti sono che i soldi non sono nostri perché saremo beneficiari netti, devono essere spesi per investimenti e non per le tasse, quelli per la sanità sono già pronti con il Mes (36 miliardi), che Salvini non vuole, e il programma del Recovery Fund è pluriennale (parte dal prossimo anno visto che siamo a oltre metà del 2020) e per l’immediato la BCE ha una disponibilità all’acquisto di titoli di Stato per 220 miliardi, senza i quali staremmo con le famose pezze. In questa fase di crisi economica cercare alibi – conclude il segretario dell’associazione di consumatori Aduc – sollecitare paure e incertezze è un seme che trova terreno fertile. Ma è un seme che produce gramigna”.