Maxi bliz antidroga: la soddisfazione di Rucco, Zaia, Ciambetti e del prefetto Signoriello

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Di seguito i commenti sull’operazione della Questura contro lo spaccio di sostanze stupefacenti in centro che ha portato all’arresto di oltre una ventina di africani che spacciavano nelle aree più delicate città, compreso Campo Marzo. In ordine le parole del sindaco Francesco Rucco, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, il Presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti e del Prefetto di Vicenza Pietro Signoriello.

“È dall’inizio del mandato – dichiara il sindaco Francesco Rucco – che stiamo sollecitando questo tipo di azioni e questa è la prima del 2020 per cui mi sento di ringraziare, a nome di tutta la città, il questore e tutti gli uomini della polizia di stato per lo sforzo immane che hanno fatto e per i risultati che sono stati raggiunti. Fa piacere sapere che le forze dell’ordine hanno ricevuto la collaborazione da parte dei cittadini, trovando anche un supporto concreto da parte dell’istituto del controllo di vicinato che si è dimostrato utile per incastrare questi delinquenti. Speriamo ora che la giustizia faccia il suo corso e vada a colpire queste persone lasciandole dove meritano di stare, ovviamente negli istituti di detenzione.

Un colpo importante inferto a questa organizzazione composta da stranieri, alcuni richiedenti asilo politico, altri legati all’emigrazione clandestina per cui risulta ancora più importante porre dei limiti per evitare che persone che vogliono delinquere vengano nelle nostre città e, allo stesso tempo, dare spazio all’integrazione a favore di chi viene a convivere in pace nel rispetto della legge.

Sono state colpite le principali aree di spaccio tra cui la zona di Parco Fornaci e Campo Marzo, un luogo su cui stiamo lavorando come amministrazione per una completa riqualificazione che passa anche attraverso la nuova sede distaccata della polizia locale che dovrebbe essere attivata entro il prossimo anno.

Sicuramente noi stiamo facendo la nostra parte anche con le ultime specifiche ordinanze contro il degrado e contro lo spaccio, ma anche il consumo di droga; ordinanze che trovano efficacia a livello pratico e nei risultati, per cui continueremo a lavorare in questa direzione aumentando i controlli e rafforzando i presidi di polizia locale perché non bisogna assolutamente abbassare la guardia”.


“E’ stata data – dichiara il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia – una profonda ripulita a una delle peggiori piazze di spaccio di stupefacenti del Veneto. Bravi e grazie alla Squadra Mobile di Vicenza e al Servizio Centrale Operativo per un’operazione che ha tolto di mezzo un bel numero di seminatori di morte”.

“Non solo trenta delinquenti sono stati assicurati alla giustizia – aggiunge il Governatore – ma è stata sgominata una vera e propria organizzazione che stava dietro all’attività di spaccio al dettaglio. Stroncare questo livello significa anche mettere in difficoltà quelli più alti, gestiti dai cosiddetti ‘signori della droga’ – prosegue – e, per Vicenza, ha un significato tutto particolare, perché restituisce alla gente per bene Campo Marzo e Parco Fornaci, storicamente afflitti da queste attività criminose. Non è stata la prima operazione e non sarà certo l’ultima – conclude il Presidente della Regione – perché la legalità è un bene prezioso, che va conservato lavorando giorno per giorno, senza mai retrocedere, come hanno fatto gli agenti della Mobile vicentina”.


“Desidero fare i miei complimenti alla Squadra Mobile di Vicenza e a quanti hanno collaborato per liberare Vicenza dal racket africano che ha impestato per anni Campo Marzo e il parco delle Fornaci: grazie dunque anche alla la Polizia scientifica, alla Direzione centrale per i servizi antidroga, al Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato”. Così in una sua nota il Presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti. “Vicenza si è svegliata questa mattina con il rumore insistente dell’elicottero e delle automobili della Polizia nel pieno di una operazione che ha investito una gang di extracomunitari, nigeriani e gambiani in primo luogo, i signori del mercato della droga  – ha scritto Ciambetti – Lo spiegamento di mezzi dimostra la complessità dell’intera operazione e quanto sia difficile contrastare con metodi democratici i criminali individuando i colpevoli attraverso prove certe, che possano reggere il giudizio in un tribunale.  Contro questi criminali servono non solo operazioni esemplari come quella odierna, ma anche sentenze celeri e pene esemplari, fatte scontare realmente fino in fondo.  Sappiamo bene tutti che la guerra alla malavita e a queste gang di criminali – continua Ciambetti – non si esaurisce in una sola operazione, sappiamo quante volte uomini e donne delle Forze dell’Ordine hanno visto vanificati i loro sforzi perché non si è stato in grado di mandare, e tenere, in galera i farabutti.  Dobbiamo tutti mantenere alta la guardia e impedire che la malapianta del crimine possa prosperare ancora a Vicenza.  Per troppi anni non si è voluto vedere la realtà, purtroppo per troppi anni si è voluto accusare di razzismo chi lanciava allarmi e denunciava i rischi di una situazione insostenibile che, sfruttando le maglie larghe dell’accoglienza, è cresciuta in quel mondo di mezzo, tra clandestinità e violenza che hanno investito i due parchi cittadini, diventati due hub dello spaccio di droga.  Troppi delinquenti si sono sentiti impuniti. Sono convinto che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Rucco continuerà nella sua azione di pulizia e di contrasto al crimine, operando in sinergia con le Forze dell’Ordine: oggi è stato dato un segnale importante al mondo di mezzo, ma la guerra non è di certo finita”.


Grazie davvero – commenta infine il Prefetto di Vicenza Pietro Signoriello – alla Polizia di Stato di Vicenza che, nell’ambito delle strategie di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo berico, ha messo a segno un’operazione davvero straordinaria, assicurando l’esecuzione di numerosi provvedimenti della Magistratura di custodia cautelare in carcere nei confronti di cittadini stranieri dediti a quest’orrendo mercato di morte che affligge i grandi centri urbani, e sui quali nel recente passato anche i Carabinieri e la Guardia di Finanza hanno portato eccellenti risultati di contrasto.

L’operazione della Squadra Mobile di Vicenza, peraltro, è veramente da incorniciare sia per il numero di soggetti colpiti, sia perché finalmente non vedremo per molto tempo questi personaggi aggirarsi e sostare tra Campo Marzo, Via Milano, Via Firenze e Parco Fornaci. Venditori di morte che hanno richiesto mesi e mesi di duro lavoro investigativo ma che, infine, dovranno fare i conti con la giustizia.

Spero davvero che i cittadini di Vicenza possano adesso sentire un’aria nuova a Campo Marzo e nelle altre località coinvolte dall’opera di questi spacciatori e spero davvero che, pur con l’esigenza del rispetto delle misure di contenimento, questa aria nuova, queste zone finalmente libere dagli spacciatori oggetto dell’operazione, possano pienamente essere recuperate all’uso comunitario.

Da tempo queste aree urbane avevano determinato una forte azione di controllo ad opera delle Forze di Polizia anche con il concorso della Polizia Locale e con l’importante ausilio dell’Esercito nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”.

La fortissima determinazione nel restituire pienamente Campo Marzo e le aree contermini all’uso della popolazione, intimorita dalla costante presenza di assembramenti di persone, prevalentemente di colore, dedite ad attività illecite ed in particolar modo allo spaccio di stupefacenti, aveva condotto lo scrivente, nel mese di ottobre scorso, nell’ambito di strategie condivise anche con il Sindaco di Vicenza all’interno del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ad adottare addirittura un’ordinanza extra ordinem che disponeva il divieto di stazionare nelle aree di cui si discute da parte di soggetti che ne impedissero l’accessibilità e la fruizione con comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione delle aree medesime.

In particolare il provvedimento individuava quali responsabili di tali comportamenti chiunque fosse stato denunciato dalle Forze di Polizia per il compimento di attività illegali in materia di stupefacenti o in materia di reati contro la persona oppure in materia di danneggiamento di beni. Veniva parimenti ritenuto responsabile di comportamenti incompatibili, chiunque fosse identificato in compagnia di uno dei soggetti destinatari delle denunce di cui al periodo precedente.

In sostanza si colpivano non solo gli spacciatori ma anche gli assuntori, con ciò precorrendo una scelta strategica fatta, poi, propria anche dal Sindaco di Vicenza nell’ambito di una recente ordinanza d’urgenza che anticipa i contenuti di una prossima integrazione al regolamento di polizia urbana.

Bravi cari poliziotti di Vicenza, bravo Sig. Questore e grazie a tutti voi ed all’opera sapiente e solerte della Magistratura che ha assestato un duro colpo al mercato dello spaccio di droga a Vicenza. Costituisca un monito per gli altri che dovessero venire: Vicenza non vi vuole e mette in campo tutti i possibili strumenti di prevenzione e contrasto per garantire la sicurezza e la tranquillità della vita della città, cosa che proseguirà con il massimo impegno e con rinnovato slancio da parte di tutti gli attori della pubblica sicurezza all’indomani della grande opera di pulizia effettuata.

Quest’operazione è testimonianza non solo della grande professionalità della nostra Polizia ma anche del grande amore per la città.


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