Epifania della Terra, CoVePA: “il Comune di Castelgomberto vuole impedire il nostro incontro del 6 gennaio con il quale vogliamo scuotere le coscienze”

221

Oggi 4 gennaio a Padova con don Albino nella sede di Beati i Costruttori di Pace insieme a Osvaldo Piccolotto di Codacons Veneto e a Michele Boato di Ecoistituto Veneto, abbiamo presentato alla stampa l’iniziativa dell’Epifania della Terra che si terrà il 6 gennaio alle ore 14 in località Tezzon, via Pedemontana di Castelgomberto. “Uniremo i temi della terra e dell’acqua per unire le coscienze sullo strazio al nostro territorio, che poi è uno strazio agli uomini, alle donne e ai loro figli in una celebrazione liturgica per manifestare il nostro desiderio che questi temi siano al centro degli impegni degli uomini“, questo ha detto don Albino Bizzotto.

È una iniziativa aperta a tutti coloro che chiedono verità e giustizia sul tema degli inquinamento e dell’ambiente.

Si è poi soffermato sull’abisso di una politica che chiede l’autonomia, che sarà l’autonomia di non riuscire a pagare i debiti creati dall’inquinamento dei pfas, delle pedemontane, delle TAV e di tutte le distruzioni del territorio. Per questi temi e per coinvolgere tutti celebreremo una messa nei pressi del cantiere della SPV.
Noi siamo intervenuti richiamando l’attenzione all’inquinamento da pfas che non è solo un inquinamento di acqua e terra, ma di uomini, donne e bambini, visto che ormai lo si misura con quanto ve ne è nel sangue. Non vogliamo che sia un inquinamento di coscienze che si accontentano della pioggia di miliardi per dire che in Pedemontana Veneta è tutto a posto, anzi è il contrario. Proprio come le coscienze di chi nell’amministrazione comunale di Castelgomberto vorrebbe impedirci di manifestare con una messa la rivolta delle nostre coscienze.
Con questo comunicato dunque vogliamo manifestare lo sdegno per la lettera del Comune di Castelgomberto che ci chiede l’autorizzazione di Vescovo e clero locale, come pure vorrebbe farci pagare l’occupazione del suolo per la nostra celebrazione. Si tratta di un atto indegno, provocatorio e intimidatorio che viola le stesse norme comunali. Le comunicazioni ecclesiastiche sono dei ministri della chiesa e non possono riguardare un ufficio che dipende da una autorità civile come è il Sindaco di Castelgomberto Lorenzo Dal Toso. Ai tecnici comunali diciamo che non siamo una attività di commercio, che la nostra è una manifestazione del libero pensiero ancorché espressa tramite il nostro credo, che vuole essere aperta a tutti credenti e non credenti.
Chiediamo al Sindaco Dal Toso di censurare un tale comportamento dei dipendenti comunali coinvolti, accertandone le responsabilità. Se ciò non avvenisse saremmo costretti, nostro malgrado, a crederlo corresponsabile e mandante di quello che appare come un atto volto a impedire una libera manifestazione del pensiero oltre che un abuso: fatto del quale quell’amministratore ha già un triste carico giudiziario che lo ha visto condannato in primo grado. Noi non siamo come certi cittadini di paese che spengono la propria coscienza e tacciono dopo i fatti che lo hanno coinvolto. Se i fatti dimostrassero un suo coinvolgimento chiediamo al Prefetto l’immediata applicazione della legge Severino.
Massimo Follesa

Portavoce CoVePA OvestVI