Immigrati contagiati nei centri di accoglienza, Ciambetti: “diventano focolai, non possiamo importare Coronavirius”

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“Non posso non esprimere la preoccupazione non solo mia ma di gran parte della cittadinanza veneta davanti ai 129 immigrati risultati positivi nel centro di accoglienza della caserma Serena a Treviso. Il dato è drammatico e non si tratta di dare dell’untore a tizio o caio, ma di dare una risposta sincera a una domanda vera: possiamo permetterci di importare contagi garantendo l’accoglienza agli immigrati”?

La domanda giunge in una nota di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto dopo la notizia odierna dei 129 casi scoperti nel centro di accoglienza della ex caserma Serena a Casier.

“Non possiamo non far finta di nulla quando nelle nostre coste quotidianamente sbarcano centinaia di immigrati in fuga da Paesi dove non esiste una rete sanitaria pari alla nostra – ha detto Ciambetti – Stiamo importando contagi e dobbiamo chiederci se tra i doveri dello stato vi sia anche la difesa della salute pubblica. Quotidianamente arrivano in Veneto immigrati a decine anche dai Balcani suscitando apprensione nella popolazione, una popolazione che ha sopportato gravi sacrifici e danni economici per arginare e contenere l’epidemia che oggi ci entra in casa per vie traverse. Il Presidente Zaia ha ragione: siamo disposti a dare ospitalità a chi fugge da morte certa, dalle persecuzioni politiche o religiose. A queste persone possiamo garantire non solo accoglienza ma anche cure e prevenzione sanitaria e su ciò non si transige. Ma non possiamo di certo immaginare di vedere sparpagliati nel territorio decine e decine di immigrati e irregolari, con il rischio di creare focolari potenzialmente devastanti.”

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