Trapianti di midollo osseo a prova di Covid-19 al San Bortolo: una cappa “biologica” grazie ad associazione di Stefani e Pupillo

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L’Ulss 8 Berica annuncia che grazie ad una donazione dell’Associazione “Aiutaunosmidollato” di Davide Stefani e Sandro Pupillo è stata acquistata una cappa “biologica” che consentirà il regolare e sicuro svolgimento dei trapianti di midollo osseo anche nell’ipotesi di una “seconda ondata”

Continua il potenziamento delle dotazioni ospedaliere per affrontare in piena sicurezza una possibile “seconda ondata”. Un impegno, questo, che non riguarda soltanto i servizi e le strutture direttamente coinvolte nella gestione dell’emergenza Covid-19, ma anche altri reparti, al fine di garantirne la piena e sicura operatività anche nell’ipotesi peggiore.

Proprio in questa prospettiva, grazie ad una donazione del valore di oltre 7 mila euro da parte dell’Associazione “Aiutaunosmidollato”, l’Unità Operativa Complessa di Ematologia dell’ospedale San Bortolo si è dotata di una nuova importante dotazione, una cappa “biologica” – certificata per uso clinico – destinata al Laboratorio interno al reparto, che consentirà il regolare e sicuro svolgimento delle attività assistenziali, in particolare per quanto riguarda i pazienti che necessitano di trapianto di midollo osseo.

A spiegare di cosa si tratta è il dott. Marco Ruggeri, direttore dell’U.O.C. di Ematologia dell’ospedale di Vicenza: «Tra le mille difficoltà che la pandemia COVID ha creato in Europa, una, forse poco nota ma con pesanti ricadute nella cura dei pazienti con neoplasie ematologiche, è costituita dall’incertezza del ricevimento del midollo osseo donato. Il blocco dei voli aerei e della spedizione di ogni generi di materiali fra stati europei e dagli USA ha infatti indotto la European Bone Marrow Transplantation Society ad emanare significative restrizioni per la pratica trapiantologica. Nella necessità di essere certi di avere il midollo da infondere, non è più possibile iniziare il “condizionamento” con chemioterapia quando il centro espiantate comunica l’inizio della procedura di raccolta, come si fa abitualmente, ma solo dopo aver effettivamente ricevuto le sacche dal corriere. Questo rallentamento gestionale obbliga a conservare il midollo ricevuto, congelandolo in azoto liquido.

Solo con il midollo “in casa” si può iniziare la procedura di condizionamento (che dura 5-7 giorni) in modo da essere certi di disporre del midollo da trapiantare, quando si completa il ciclo di chemioterapia pre-trapianto (la cosiddetta “fase di aplasia”, ndr.). Il midollo quindi non può più essere usato “fresco”, appena arrivato, ma deve essere sottoposto a scongelamento. Questa procedura di scongelamento è una manipolazione delicata, che deve essere eseguita in ambiente sterile, e viene effettuata con la indispensabile collaborazione del team del laboratorio di criopreservazione della Medicina Trasfusionale. La cappa biologica donata da “Aiutaunosmidollato” assolve appunto a questo compito, consentendoci di effettuare lo scongelamento a pochi metri dalla stanza di ricovero e quindi garantendoci la possibilità di continuare a svolgere i trapianti di midollo osseo».

Una dotazione che naturalmente sarà di grande utilità anche nell’attività ordinaria, ma che potrebbe rivelarsi essenziale in caso di nuove restrizioni: «Diversi mesi fa – spiegano Davide Stefani e Sandro Pupillo, rispettivamente presidente e co-fondatore dell’Associazione “Aiutaunosmidollato” – avevamo attivato una raccolta fondi per l’allargamento delle stanze sterili del reparto di Ematologia, ma proprio quando il progetto stava per partire abbiamo dovuto fermarci a causa dell’emergenza Covid. Abbiamo quindi chiesto se, proprio alla luce dell’emergenza in corso, c’era qualche necessità alla quale potevamo contribuire per il reparto. Quando il dott. Ruggeri ci ha spiegato la possibilità di acquistare questa cappa e la sua funzione, abbiamo subito accolto con entusiasmo questo invito. Abbiamo inoltre voluto dedicare la cappa a Simone Zanon, un amico e sostenitore, insieme alla moglie Simonetta, della nostra Associazione, recentemente scomparso a causa di una patologia ematologica. Proprio sua moglie, quando Simone è mancato, ha chiesto di destinare eventuali offerte alla nostra Associazione».

«Ancora una volta si conferma la grande generosità e sensibilità da parte dei vicentini nei confronti dei nostri ospedali – commenta il Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica Giovanni Pavesi -. In queste settimane come noto ci stiamo preparando ad affrontare un eventuale nuovo incremento dei casi Covid in autunno, e questo significa essere nelle migliori condizioni per garantire la continuità dell’attività in tutti i reparti, anche in quelli non direttamente coinvolti nell’assistenza ai pazienti Covid».


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