Anche l’organo della chiesa di Casoni di Mussolente tra i 273 interventi finanziati nell’ambito del progetto “Bellezza@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati“. La notizia è arrivata in questi giorni al parroco di Casoni, don Alessandro Piccinelli, che ha condiviso la notizia con l’amministrazione comunale che in questi anni molto si è spesa perché fossero ottenute delle risorse a sostegno dell’intervento. Nell’elenco degli interventi approvati nell’ambito del piano da 150 milioni di euro promosso nel 2016 dall’ex premier Matteo Renzi per i progetti che valorizzassero i piccoli luoghi rientra infatti anche l’organo monumentale della premiata ditta Giacobbi, realizzato nel 1852 ed ospitato nella chiesa parrocchiale San Rocco di Mussolente e che in questi anni è stato sottoposto ad un importante intervento di restauro che si è concluso nel 2016.
Il contributo assegnato dal governo ammonta a 200mila euro corrispondenti all’importo dell’intervento ma sarà erogato nella misura necessaria a coprire la parte restante rispetto a quanto finanziato dalla CEI e raccolto dalle donazioni private. Mussolente è così uno dei tre comuni vicentini ad aver ricevuto un contributo nell’ambito del progetto assieme a Nove e Crespadoro.
Il contributo era stato infatti richiesto da don Angelo Rossi con comunicazione presentata a maggio del 2016 ed è il risultato del grande impegno portato avanti in questi anni dal Comitato per il restauro dell’Organo che fin dal 2009 ha speso e spende tutte le sue energie per trovare fondi per il restauro conservativo ed ottenere le necessarie autorizzazioni e che negli anni ha raccolto diverse donazioni dai cittadini. Richieste di contributo erano state presentate agli istituti di credito, allo Stato attraverso l’8 per mille, agli enti locali ed alla CEI che alla fine ha contributo con circa 40mila euro.
Introdotto dall’allora parroco don Pietro Zanardi l’organo è stato realizzato nel 1852 dalla Premiata Fabbrica Organari Moderni e riparazione Pianoforti dei fratelli Giacobbi Maggiotto originaria di Cassola, all’epoca la più rinomata per la costruzione di organi. L’esperienza maturata negli anni, diede loro una fama tale da annoverarli tra i migliori nel Veneto. A loro si deve la realizzazione di diversi organi nelle Chiese circondariali quali Pove del Grappa, Vellai di Feltre, Caselle d’Altivole, Asolo, Mussolente, Campolongo.
Situato nella cantoria della chiesa, è un bene storico di grande interesse artistico e culturale è dotato di elevata potenzialità sonora, che ben si presta oltre sia per l’animazione liturgica che per le esibizioni concertistiche di alto livello. La sua peculiarità armonica, propria del periodo storico “verdiano” fa di esso uno strumento unico nel suo genere. Inoltre, non avendo subito gravi asportazioni nel tempo, conserva quasi tutta la parte fonica “canneggio” sia metallico che ligneo, che è stata, appunto, oggetto del restauro conservativo.
Spiega il vicesindaco, Valentina Fietta: “Oggi finalmente, quella che sembrava un’impresa impossibile si è realizzata, grazie all’importante lavoro tecnico dell’architetto Giuliana Fauda, alla consulenza musicale del Maestro Zarpellon e alla sinergia tra parrocchia e Comune. Con grande piacere, infatti, finalmente l’intervento di restauro trova le risorse attese dalla comunità di Casoni da tanti anni. Risorse che la stessa amministrazione comunale ha cercato di raccogliere promuovendo iniziative ed eventi finalizzati alla raccolta di fondi per questa iniziativa. Parallelamente, ci siamo mossi per avviare una collaborazione con il Conservatorio Steffani di Castelfranco Veneto grazie al quale gli allievi possono avvalersi di uno strumento dal così alto valore artistico e fonico.”
Spiega l’architetto Giuliana Fauda dello studio associato architetti Busnardo & Fauda di Cassola che ha progettato il restauro: “L’intervento, durato circa tre anni, si è concluso nel 2016 con l’inaugurazione dell’organo a settembre. E’ stato un restauro di tipo conservativo che ha permesso il recupero integrale dello strumento visto che mancavano pochissime parti. L’intervento è stato condotto utilizzando tecniche naturali del tutto coerenti con quelle utilizzate al momento della realizzazione.”
Commenta il parroco di Casoni, don Alessandro Piccinelli: “Ringrazio per l’attenzione che è stata rivolta a questa opera e di riflesso anche alla comunità di Casoni che tanto si è spesa per questo intervento e tanto attendeva il finanziamento richiesto dal mio precedessore e che ora, speriamo in tempi brevi, possa concretizzarsi.”