Il 5 agosto 1981, trentanove anni fa solamente, in Italia veniva abolito il delitto d’onore.
Forse molti maschi non sono stati avvertiti e pensano ancora di avere ancora diritto ad un congruo sconto di pena, se non addirittura un premio, quando commettono il loro femminicidio.
Magari questo sarebbe un buon argomento per il quale realizzare un museo, mica un museo sul fascismo con funzioni, scusate lo sghignazzo sguaiato, catartiche.
Che poi i tre poveretti che lo hanno proposto conoscono il significato di catarsi? E secondo loro quale tipo di catarsi si realizzerebbe? Quella tragica di Aristotele, o quella estetica, o quella in ambito fenomenologico o quella in ambito psicoterapeutico di nonno Freud?
E poi sappiamo già come andrebbe a finire. Dopo il museo sul fascismo toccherebbe fare, per par condicio, quello su Stalin, che è vero, non era italiano ma mica intendiamo sottilizzare. E vogliamo dimenticarci della guerra di Spagna? Noi italiani c’eravamo da tutti e due i fronti, sarebbe un museo bipartisan.
Vero è che per fare un museo a Roma ci vogliono tempi “biblici”, sono 20 anni che si parla di una Museo della Shoah a Villa Torlonia, ed è tipico degli incompetenti: non finire un progetto per essere già pronti a non finirne un altro.