Fake news in lockdown, indagine di Pagella Politica: ogni tre dichiarazioni di Salvini due sono false. Sul podio Renzi e Meloni

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Matteo Salvini, giù la maschera
Matteo Salvini, giù la maschera

Il Fatto Quotidiano

L’ultima l’ha detta ieri a Viareggio, dove passerà l’estate tra selfie (senza mascherina), paletta e secchiello per sostenere la candidatura di Susanna Ceccardi alle regionali toscane: “Anche i giornalisti fanno terrorismo quotidiano per tenere la gente in casa chiusa, non si sa aspettando cosa” ha gridato Matteo Salvini davanti a una folla di fan inferociti, tutti ammassati e senza mascherina. I 250.000 contagi accertati e i 35.000 morti sono spariti in un attimo. E, dopo il premier Conte e tutto il governo, adesso nel mirino per la gestione dell’emergenza ci sono i giornalisti che dicono “fake news” per “tenere chiusa in casa la gente”.

Peccato che il primo indiziato a sparare balle, o più educatamente “fake news”, sia proprio lui. E a dirlo non sono i suoi “oppositori” – governo, giornalisti e magistrati – ma i numeri: dall’inizio del lockdown a oggi ogni tre cose che Salvini dice, due sono false. È matematica.

Una proporzione che rimane invariata nell’ultimo anno, dalla crisi del Papeete ad oggi: su 38 dichiarazioni prese a campione da Pagella Politica, sito che ogni giorno analizza una dichiarazione di un esponente politico, 26 oscillano tra la “Panzana Pazzesca”, il “Pinocchio Andante e il “Nì” (il 68%). Sulle 17 dichiarazioni di Matteo Salvini dall’inizio del lockdown, 12sono false (71%). Si va dalle menzogne sui 300 mila tamponi fatti da Lombardia e Veneto (“più di tutto il resto d’Italia”, 07.04) all’Emilia Romagna che avrebbe “il primato di morti nelle Rsa” per scagionare la Lombardia leghista (24.04) fino a tutti i paesi Europei che avrebbero “riaperto le scuole a maggio” (12.05) e “rinviato le scadenze fiscali” (15.07). Tutte frottole ripetute da Matteo Salvini in comizi e interviste pubbliche.

Va detto che l’ultima dichiarazione del leader del Carroccio presa in analisi dal sito di fact-checking risale al 22 luglio e non è aggiornato alle sue ultime uscite, dopo la desecretazione dei verbali del Cts da cui emerge che gli esperti avevano proposto al governo di fare una zona rossa ad Alzano e Nembro già il 3 marzo sera mentre la decisione di chiudere tutta l’Italia era avvenuta solo il 9. “Se i verbali sono veri Conte è un criminale – va dicendo da giorni Salvini – ha sequestrato mezza Italia, portiamolo in tribunale”. Peccato che prima il 10 e poi il 12 marzo fosse lo stesso leghista a chiedere al governo “di chiudere tutto, prima che sia troppo tardi”. Un bell’esempio di coerenza.

Abbiamo preso in esame le dichiarazioni dei leader dei partiti ed emerge che in cima a questa speciale classifica dei ballisti dell’emergenza covid ci sono Matteo Salvini, Matteo Renzi e Giorgia Meloni. L’ex premier si posiziona al secondo posto con 5 bugie su 7 dichiarazioni prese a campione durante il lockdown (70%), mentre Giorgia Meloni conquista la medaglia di bronzo con il 54% delle uscite false (6 su 11). Poco più indietro Luigi Di Maio, non più capo politico del M5S ma ancora la voce più influente nel mondo pentastellato: raggiunge un 50% di dichiarazioni inesatte. In fondo alla classifica si posiziona il premier Giuseppe Conte: su 6 dichiarazioni analizzate, solo 2 (il 30%) sono imprecise o false del tutto. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, invece, non può essere preso in considerazione visto che durante i primi mesi di lockdown si è espresso pochissimo – anche perché positivo al covid-19 – e nessuna delle dichiarazioni analizzate da Pagella Politica riguarda strettamente l’emergenza.

Se allarghiamo il periodo temporale all’ultimo anno il podio cambia un po’: la palma d’oro del ballista dell’anno la guadagna Matteo Renzi con 13dichiarazioni false su 18 (72%) mentre al secondo posto si trova Giorgia Meloni – 17 dichiarazioni inesatte su 24 (71%) – e Nicola Zingaretti con 7balle su 10 (70%). Matteo Salvini perde posizioni ma di poco: conquista la medaglia di legno con il 68% delle frasi false.

In fondo sempre Giuseppe Conte con solo tre balle su undici dichiarazioni (il 27%).


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