Morti e infortuni sul lavoro, il segretario Cgil Vicenza Zanni alza la voce: “Regione deve potenziare gli Spisal, tragedie annunciate”

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osservazioni attraversamento vicenza Giampaolo Zanni (Cgil Vicenza)
Giampaolo Zanni (Cgil Vicenza)

Il 19 giugno scorso – interviene il segretario generale della CGIL di Vicenza e provincia Giampaolo Zanni – dopo la morte sul lavoro di un operaio nella sede della ditta Morato Pane di Altavilla, il terzo in poco meno di venti giorni nella nostra provincia, su richiesta di CGIL CISL UIL di Vicenza siamo stati ricevuti dal Prefetto.

Al rappresentante del Governo a livello locale abbiamo manifestato la nostra forte preoccupazione per quella che si manifestava come una vera e propria escalation degli infortuni sul lavoro nella nostra provincia, in concomitanza con la ripresa delle attività lavorative dopo il blocco legato all’emergenza sanitaria Covid 19, ed a Lui abbiamo chiesto di attivare con urgenza il tavolo provinciale costituitosi proprio su nostra sollecitazione per coordinare interventi mirati su una piaga che continua a colpire il mondo del lavoro, la vita dei lavoratori, tante famiglie e le comunità.

Nell’occasione abbiamo anche chiesto maggiori controlli da parte degli Spisal, che con le scarse risorse a disposizione appaiono oggi impegnati unicamente nell’attività, pur importante, della prevenzione contro i contagi da Covid 19 nei luoghi di lavoro.

Il tavolo provinciale si è poi ufficialmente costituito, ma ancora non ha iniziato ad operare nel concreto, cioè a realizzare quanto il Protocollo prevede.

Cosa si aspetta ancora per iniziare ad operare nel concreto?

Purtroppo la situazione nel lavoro da allora non è migliorata, anzi, durante il consueto periodo delle ferie estive abbiamo assistito ad ulteriori infortuni legati nello specifico alle attività di manutenzione effettuate proprio durante la fermata estiva della produzione.

Versa in gravi condizioni un lavoratore caduto dall’alto mentre era impegnato in attività di manutenzione nella conceria BASMAR di Trissino; è stato ricoverato d’urgenza in codice rosso questa mattina un lavoratore precipitato dal tetto di una ditta di Mason; e, dopo aver combattuto per giorni con la morte, purtroppo è deceduto il giovane lavoratore della ditta Luisetto Oscar, caduto dal tetto della ditta AGCO Corporation di Breganze (Laverda).

Ad essere colpiti tre dipendenti di ditte esterne impegnate in attività di manutenzione in importanti aziende industriali della nostra provincia.

Con la morte nel cuore, pensando alle vite colpite o peggio spezzate ed al dolore indicibile delle persone che hanno perso il figlio, il padre, il compagno, il fratello, l’amico… (sono tutti maschi le persone vittime di queste recenti tragedie), esprimo in primo luogo la vicinanza della CGIL di Vicenza alle persone colpite ed alle loro famiglie.

Ma questo non basta, l’analisi di questi incidenti ci dice che si tratta spesso di vere tragedie annunciate. Da tempo stiamo infatti dicendo al Prefetto, alla Regione ed alle controparti che gli infortuni, soprattutto mortali, riguardano conseguenze di cadute dall’alto, di mezzi in movimento e di macchine in azione, che i settori più esposti sono l’agricoltura, l’edilizia e l’industria in genere, e da tempo stiamo dicendo che spesso le vittime sono dipendenti di ditte esterne, cioè attività in appalto.

Cosa si aspetta ad intervenire su queste fattispecie, su questi comparti e su questa tipologia di lavoro?

Se alziamo poi lo sguardo oltre Vicenza, ci accorgiamo che la situazione non è migliore nel resto del Veneto, con Verona maglia nera per infortuni mortali anche nell’anno in corso.

Come allora non segnalare le responsabilità della Regione circa il mancato potenziamento degli Spisal, cioè degli enti preposti alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro, alle attività di vigilanza e controllo del rispetto delle normative in materia ed infine a sanzionare le imprese inadempienti.

Inaccettabile che gli Spisal siano oggi dedicati solo alla pur importante opera di vigilanza delle misure previste contro il diffondersi del Covid 19 nei luoghi di lavoro e non siano messi nelle condizioni di svolgere appieno le loro funzioni.

E infine occorre sottolineare le responsabilità delle imprese in materia. Quando si organizza un lavoro, quando si inizia una nuova produzione o si riprende l’attività, o quando si affida ad un’azienda esterna un lavoro, si pensa anche alla sicurezza delle persone che verranno impiegate o si guarda solo ai costi ed al tornaconto economico?

A fronte di questa situazione inaccettabile, la CGIL di Vicenza, si farà promotrice di un’azione, anche di lotta se necessario, chiamando alla mobilitazione l’insieme del mondo del lavoro, per sostenere quanto sopra richiamato e per non far passare come “normali”, “inevitabili”, o peggio come “disgrazie” danni alla salute o peggio perdite di vite umane che potrebbero essere evitate, a vantaggio delle persone colpite ed anche dell’intera società”.