Nubifragi sul Veneto: Benvegnù (Sal), Ruzzante (Vcv) e Sbrollini (Iv) puntano il dito contro la Lega e Zaia

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Una parte della città di Verona – scrive in una nota Paolo Benvegnù candidato presidente della regione Veneto per Solidarietà Ambiente Lavoro (SAL) – investita da una pioggia torrenziale, ha visto le sue strade invase dall’acqua. Fenomeno che si è ripetuto più volte in questi mesi, con diversa intensità. Un tempo, gli eventi atmosferici estremi erano eccezionali, oggi rientrano, per la loro frequenza, nella normalità. La comunità scientifica internazionale lega questi episodi, come altri, ai cambiamenti climatici dovuti all’uso dei combustibili fossili e alle attività dell’uomo in generale, a un modello economico e sociale che si riproduce senza alcuna cura della natura e dell’ambiente in cui viviamo.
La destra internazionale, con in testa Donald Trump, ha fatto del negazionismo dei cambiamenti climatici uno dei suoi cavalli di battaglia. A Verona nel 2019, lo stesso comune, governato dalla Lega e dai suoi alleati, tramite sue società partecipate ha sponsorizzato un convegno con l’obiettivo esplicito di contestare le tesi scientifiche sui cambiamenti climatici. Il suo sponsor principale è stato il deputato della Lega Comencini. I fatti però sono testardi e smentiscono, insieme a una ormai immensa e documentatissima pubblicistica scientifica, le tesi negazioniste.
Il punto politico è che gli alfieri di quelle tesi governano la città di Verona e la regione Veneto. Sono gli uomini di Zaia e Salvini. Spinti dalla ferma volontà di difendere un modello economico e sociale insostenibile, gli interessi immediati che sono alla base del loro consenso elettorale, Lorsignori sono un pericolo, una minaccia per il presente e soprattutto per il futuro, per le nuove generazioni.
La nostra lista è in campo con una proposta di radicale alternativa anche per questo. La radicalità delle contraddizioni dell’epoca in cui viviamo richiedono riposte altrettanto radicali, fieramente contrapposte agli interessi economici dominanti.


«Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone danneggiate dal nubifragio che ieri ha colpito in particolare le province di Verona, Vicenza e Padova». Lo dichiara il consigliere regionale del Veneto che Vogliamo – Lorenzoni Presidente, Piero Ruzzante, assieme ai candidati nella lista verde-arancio Gabriele Scaramuzza (candidato a Venezia), Odette Mbuyi e Alessandro Tognon (candidati a Padova).

«L’emergenza non annaqui la verità: il Veneto è fragile anche perché è stato devastato dal cemento, il cambiamento climatico esiste e Greta e le ragazze e i ragazzi di tutto il mondo hanno ragione. I sondaggi possono dire quello che vogliono, ma i fatti e la natura dicono che bisogna cambiare», scrive su Facebook la candidata di origine congolese Odette Mbuyi.

«La Lega che oggi chiede lo stato di calamità a Roma, non più di un anno fa votava a Venezia contro la dichiarazione di emergenza climatica. Lo stesso giorno, l’acqua alta sommergeva l’aula del consiglio regionale», ricorda il consigliere regionale Piero Ruzzante. «Negazionismo, consumo di suolo, cultura dell’emergenza e zero programmazione: la nostra regione finora è stata governata così. Bisogna cambiare, il Veneto che vogliamo mette al centro la cura dell’ambiente», conclude Ruzzante.


“Il maltempo e le cosiddette bombe d’acqua sono ormai diventate una costante delle estati italiane, soprattutto al nord. Non si può più parlare di casi isolati e sporadici e non ci si può più far trovare impreparati perché pur nell’imprevedibilità del “quando accadrà” viviamo nell’amara certezza che prima o poi succederà”.
Daniela Sbrollini, candidata alle elezioni regionali per Italia Viva, PSI, PRI e Civica per il Veneto commenta così la situazione registratasi nel Veronese nel tardo pomeriggio di ieri e in maniera minoritaria nelle province di Padova e Vicenza.

“Di fronte ad un clima che sempre più frequentemente ci presenta il conto della nostra disattenzione e disinteresse nei confronti dell’ambiente, sappiamo di dover dare delle risposte sotto forma di azioni, più che di parole. Quanto successo ieri a Verona non è purtroppo una novità perché solo il mese scorso, sempre nella città scaligera, si registrava un livello d’acqua così alto da trasformare Porta Borsari in una sorta di Laguna di Venezia.”

“Non è un caso – continua la Sbrollini – che Zaia faccia parte della stessa compagine che a suo tempo, al governo, scardinò nel 2018 Italia Sicura la “Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche” istituita proprio dal governo Renzi nel 2014. Il governo giallo-verde l’aveva ritenuta poco efficiente se non addirittura inutile, quando a tutti sembra evidente che un ente di coordinamento Stato-Regione sarebbe di estremo aiuto oggi più che mai.”

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