Maltempo a Verona e Vicenza, Turetta (Cub): “Zaia si lecca le ferite, ma operai forestali veneti sono poco più di 500”

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I danni ingenti subiti dal territorio di Verona e Vicenzascrive in una nota Maria Teresa Turetta, CUB Confederazione Unitaria di Base del Veneto – a seguito dell’ondata di maltempo di domenica scorsa, non sono una novità. Nessuno però parla di quello che dovrebbe fare la politica per prevenire tali fenomeni. Frane,alluvioni e smottamenti si prevengono con un programma di interventi di manutenzione del territorio che in Veneto è già compromesso dalla cementificazione selvaggia. Gli allagamenti come quello improvviso accaduto a Verona a seguito di un banalissimo temporale sono dovuti perchè i corsi d’acqua non sono adeguatamente puliti.

Zaia più che leccarsi le ferite chiedendo lo stato di crisi deve mettere in sicurezza il territorio dal rischio frane e smottamenti, attraverso opere di consolidamento dei corsi d’acqua. Serve in piano di prevenzione, una cabina di regia che metta in azione interventi continuativi di manutenzione del territorio. In un territorio vasto e diversificato come il Veneto gli operai forestali dipendenti della Regione Veneto sono poco più di 500 e più della metà sono “stagionali” che lavorano per 165 giornate l’anno.

Una forma di sfuttamento del lavoro che denota il totale disinteresse della politica in questo ambito di prevenzione. La CUB Veneto da anni chiede che siano assunti a tempo indeterminato tutti gli stagionali, ma la politica si gira dall’altra parte, preferisce additare altri colpevoli per non assumersi responsabilità dirette.

La politica in Veneto deve cambiare strategia e passare dalla conta dei danni alla prevenzione continuativa del territorio stanziando risorse adeguate e assumento personale specializzato e a tempo indeterminato.