Taglio dei parlamentari, Valentina Dovigo (Veneto che vogliamo): voterò No per difendere ciò che ancora abbiamo di democrazia e politica

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Valentina Dovigo, più volte consigliere comunale a Vicenza dove si è candidata sindaco nel 2018 e ora candidata alle elezioni regionali nella lista del Veneto che Vogliamo, interviene nel nostro dibattito sul referendum costituzionale del 20 e 21 settembre riguardante il taglio dei parlamentari, per la precisione di 230 deputati su 630 e di 115 senatori su 315 (con il Sì si approva, con il No si boccia e non c’è alcun tipo di quorum né di partecipanti al voto né di voti pro o contro)

Il prossimo 20 settembre voterò NO al referendum sul taglio dei parlamentari –dichiara Valentina Dovigo – con convinzione, e sperando in una riforma del sistema elettorale che vada in direzione contraria dell’idea proposta con la riforma oggetto di referendum.

Nonostante tutti parlino di risparmio economico, non credo che sia questo il nocciolo della questione ed il senso della votazione. Perché se il risparmio è pari solo allo 0,007% del bilancio dello stato, stiamo parlando di un risparmio risibile. Per prima penso che la sobrietà di spesa e di consuetudini debba entrare nelle logiche politiche, e per questo penso che per risparmiare, probabilmente molto di più, si poteva decurtare parte dello stipendio dei parlamentari od eliminare alcuni benefit.

Ma la questione economica è, per me, secondaria. La ragione vera del mio NO sta nel fatto che ad una riduzione del numero di parlamentari corrisponde seccamente una riduzione della rappresentanza, una riduzione della riflessione politica, una riduzione della capacità di elaborare proposte. E questo è un problema, anzi E’ IL PROBLEMA. Se la politica è trovare soluzioni alle questioni drammatiche del nostro tempo, non possiamo togliere spazio alle differenze dei punti di vista ed all’elaborazione dei contenuti politici.

Ed inoltre, se tuttora i parlamentari non sono scelti dagli elettori ma posizionati nelle liste e praticamente quasi totalmente decisi dalle segreterie dei partiti o similari, è del tutto evidente che meno sono, per chi decide sarà più facile individuare “quali siano i migliori”. I migliori? Per essere ottimista o ingenua, potrei pensare che i migliori siano i più preparati e competenti, ma a questo punto della mia esperienza politica credo che “i migliori” siano semplicemente  quelli più in linea con quanto pensano i capi. E questo è inevitabilmente un altro colpo inferto alla qualità della politica ed alla qualità della democrazia.

Vorrei almeno che il nostro NO servisse a non peggiorare ulteriormente la situazione, difendendo ciò che ancora abbiamo di democrazia e politica. 

Valentina Dovigo

Candidata alle elezioni regionali nella lista del Veneto che Vogliamo


Qui gli interventi sul referendum per il Taglio dei parlamentari

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