Amministratori società fallita di Montebello Vicentino accusati di frode ai creditori, GdF sequestra immobili per oltre 2,3 mln di euro

343
Guardia di Finanza appone avviso di sequestro
Guardia di Finanza appone avviso di sequestro

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Vicenza hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, cautelando 28 unità immobiliari di valore complessivo pari ad oltre 2,3 milioni di euro, quale profitto del reato di bancarotta fraudolenta aggravata per distrazione.

Immobile sequestrato da Guardia di Finanza
Immobile sequestrato da Guardia di Finanza

In particolare, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, nel corso di un’investigazione a contrasto di reati fallimentari, finalizzata a verificare responsabilità penali relativamente al fallimento, nel 2018, di una S.r.l. già con sede in Montebello Vicentino (VI) operante nel settore della costruzione di edifici residenziali e non residenziali, hanno individuato una serie di cessioni di svariate unità immobiliari facenti parte di un fabbricato polifunzionale sito in Vicenza, poste in essere dal 2015 al 2017, allorquando l’impresa versava già in uno stato di sostanziale insolvenza. Tali vendite, non collegate ad alcuna necessità di ristabilire le consistenze proprie della fallita ma finalizzate, in realtà, a favorire terze parti correlate, sono avvenute in assenza di un adeguato corrispettivo, provocando minusvalenze registrate per un danno patrimoniale complessivo per la fallita di oltre 2,3 milioni di euro, con conseguente pregiudizio per il ceto creditorio.

Riscontri della GdF
Riscontri della GdF

In tale contesto, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Vicenza, per il reato di bancarotta fraudolenta aggravata per distrazione, D.L.G., di Montorso Vicentino (VI) e B.G., di Arzignano (VI), rispettivamente Amministratore unico e Sindaco unico della fallita, in concorso con P.G.V., di Vicenza, legale rappresentante di una S.r.l. con sede in San Pietro Mussolino (VI), U.A., di Arzignano (VI), amministratore di una S.n.c. con sede in quest’ultima località, e T.S., di Arzignano (VI), legale rappresentante di una S.r.l. anch’essa con sede nel citato Comune, quest’ultime società aventi correlazioni con la fallita e favorite attraverso le citate cessioni immobiliari. Contestualmente, è stata proposta all’A.G. l’adozione della misura del sequestro preventivo delle menzionate unità immobiliari, per un valore complessivo corrispondente alle minusvalenze registrate dalla fallita.

GdF in azione
GdF in azione

La ricostruzione investigativa effettuata dai finanzieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vicenza, è stata valutata pienamente attendibile dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale che, condividendo la prospettazione accusatoria, ha dunque emesso un Decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta dei cespiti interessati fino alla concorrenza del valore di oltre 2,3 milioni di euro, quale profitto del reato di bancarotta fraudolenta aggravata, provvedimento magistratuale che è stato eseguito sottoponendo a vincolo cautelare le citate 28 unità immobiliari ubicate in Vicenza.

L’attività di servizio, che si inquadra nella costante azione di contrasto ai reati fallimentari a tutela dell’economia legale, è stata sviluppata facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo ed è stata condotta nella prospettiva di assicurare all’Erario e al ceto creditorio, attraverso il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, i beni patrimoniali corrispondenti al profitto illecitamente conseguito dai responsabili.