Regionali, Rubinato presenta candidati vicentini: “vera autonomia solo con noi”

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Rubinato

L’ex esponente del Partito Democratico Simonetta Rubinato, ora candidata alla presidenza del Veneto, ha presentato oggi a Monte Berico i candidati vicentini in consiglio regionale della lista “Con Simonetta Rubinato per le autonomie”, di cui lei è capolista tra cui figurano anche il sindaco di Chiampo Matteo Macilotti e il professore e scrittore Corrado Poli.

Macilotti ha messo al centro del suo discorso l’autonomia, i trasporti e l’ambiente. Rubinato ha paragonato la sua lista a Svp e Csu, cioè partiti territoriali. “Siamo qui per lanciare un grande progetto che si ispira al modello Svp e Csu bavarese – ha detto infatti l’ex parlamentare protagonista nel 2017 della battaglia per il Sì al referendum – che vede nel voto per le regionali il primo banco di prova. Siamo consapevoli dei nostri limiti, ma orgogliosi della nostra libertà, autonomi dai partiti di Roma e Milano, non debitori con nessun gruppo presente in consiglio regionale visto che le firme per correre ce le siamo fatte dare dai veneti. Il nostro intento è stare con il fiato sul collo di chi governerà la Regione nei prossimi 5 anni per smascherare i bluff, come quello della bozza di disegno di legge quadro del ministro Boccia e pronti a collaborare ogni qualvolta ci sarà da ottenere un pezzo di autonomia a vantaggio delle nostre comunità”.

Queste elezioni sembrano fatte apposta per scegliere l’opposizione, più che la maggioranza, dato il prevedibile trionfo della coalizione di centrodestra trainata dalla lista del governatore uscente Zaia. Abbiamo due liste che si propongono come partito territoriale, quella di Rubinato e ‘Il Partito dei Veneti’ di Guadagnini. Entrambi vogliono l’autonomia. Poi c’è Sanca Veneta, alleata di Lorenzoni: anche loro vogliono l’autonomia, ma con attenzioni diverse tra i vari territori (Belluno non ha le stesse esigenze di Venezia). Poi c’è la rediviva Liga Veneta, nella coalizione di Zaia, che ovviamente è anche lui un autonomista, avendo fatto il referendum. Tutti la vogliono, tutti la cercano, ognuno dice di avere in tasca quella vera, e che quella degli altri non è vera. Più che di una riforma, sembra che si parli di un vino (Tocaj) o di una ricetta (tiramisù).

Il Partito dei Veneti di Guadagnini è sempre stato nella maggioranza di destra in Consiglio regionale: fa pensare che altro non sia che una lista civetta per della Lega – afferma a tal prposito Corrado Poli -.  È di fatto una lista civetta anche Sanca Veneta, un piccolo movimento di estrema sinistra, utilizzato dalla coalizione di Lorenzoni per sostenere che hanno anche loro gli autonomisti. Poi però, se si va a vedere il programma, l’autonomia è confusa con il decentramento e il municipalismo (con cui concordo e anzi ne sono sempre stato un fautore), ma non ha niente a che vedere con l’autonomia della Costituzione reale e concreta da fare subito e ostacolata dal ministro Boccia con la tacita connivenza di Zaia e Salvini (ricordi che l’accordo è stato fatto a Roma con Meloni in cambio del presidenzialismo che non ha nulla a che vedere con il federalismo). L’autonomia peraltro è collocata all’ultimo posto di una lunga e fumosa lista onnicomprensiva del programma di Lorenzoni. Per questo penso che, per ottenere l’autonomia, la nostra lista Veneto-Rubinato per le Autonomie, sia l’unica veramente valida per accelerare il processo di acquisizione delle competenze e di procedere verso il federalismo in modo già indipendente – conclude – da quei partiti che lo hanno sempre ostacolato”.

 

CHI È DAVVERO AUTONOMISTA?
Se davvero si vuole procedere verso l’autonomia della Regione Veneto, è indispensabile che in…

Pubblicato da Corrado Poli su Martedì 8 settembre 2020