Nella querelle sui ritardi nell’assegnazione e, quindi, nei bonifici degli indennizzi del Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori), ritardi attribuiti dal ministro Federico D’Incà anche a divergenze tra membri della Commissione Tecnica che lavora sulle domande elaborate da Consap e presentate dalle vittime di BPVi e Veneto Banca in Lca, delle “risolte” Etruria, Banca Marche, Carife, CariChieti e di altre “piccole banche” messe in Lca tra il 15 novembre 2015 e il 31 dicembre 2017 (Banca Padovana, BCC di Pelaco, Banca Popolare delle Province Calabre, BCC Banca Brutia e Credito cooperativo Interprovinciale Veneto) interviene l’avv. Sergio Calvetti.
Il noto legale rappresenta oltre 7.000 risparmiatori azzerati che si sono costituiti come parte civile nei processi in corso o in via di celebrazione e, nel caso specifico, rappresenta la posizione di MDE (Movimento Diritti Europei), un’associazione trevigiana che ha curato le domande al fondo istituito dalla legge 145, fondo che ad oggi, per dichiarazione del sottosegretario al Mef Alessio Villarosa, vede convalidate 780 richieste di accesso, “istituite” 38.288 e in esame, secondo l’on. Pierantonio Zanettin, ancora oltre 100.000 domande, che per Adusbef Veneto con l’avv. Fulvio Cavallari sarebbero esattamente 105.957.
“Detto che alcuni politici stanno seguendo da tempo il problema con noi, mentre altri sono “accessori” – abbiamo risposto al gradito intervento del professionista (a noi caro perché… tifoso degli stessi colori calcistici) -, certo è che il Fir è una pessima legge se anche la tua associazione sta ancora correggendo le domande.