Pietre d’inciampo, continua l’impegno del sindaco per la loro posa in città

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Prosegue il lungo e articolato percorso per creare in città un itinerario della memoria sulle tracce delle famiglie ebree arrestate e deportate negli anni della seconda guerra mondiale.
L’iniziativa è stata approvata con mozione del consiglio comunale nel luglio 2017 e ripresa dall’attuale amministrazione comunale a fine 2019 con l’obiettivo di ricordare le vittime del nazismo, lo sterminio degli ebrei e, nello specifico italiano, l’orrore delle leggi razziali decretate nel 1938 e il dramma dei deportati nei lager nazisti.

Questa mattina il sindaco Francesco Rucco, con lettera indirizzata a Carla Poncina, presidente dell’Istrevi, ha chiesto la collaborazione e il supporto dell’Istituto storico per la Resistenza nella raccolta delle informazioni e della documentazione necessaria alla presentazione della richiesta di posa delle pietre d’inciampo, come previsto dalla procedura richiesta dell’artista tedesco Gunter Demnig, ideatore dell’iniziativa.

Il sindaco ha inoltre inoltrato richiesta di assenso ai familiari delle quattro vittime di persecuzione politica (i fratelli Torquato e Franco Fraccon, Piero Franco e Carlo Crico) deportati da Vicenza a Mauthausen, dal quale non fecero mai ritorno, alla posa di una pietra d’inciampo nell’ultimo luogo noto di residenza in città.

Nel frattempo una quarta famiglia, la Orvieto, ha già formalizzato la richiesta per la posa delle pietre d’inciampo in memoria dei coniugi ebrei Guido Orvieto e Angelina Caivano, proprietari di una nota merceria in centro città e deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, dal quale non fecero mai ritorno, all’artista tedesco che vi provvederà compatibilmente con i rallentamenti causati dall’emergenza sanitaria da Covid-19. In tutta Europa la posa delle pietre ha subito, infatti, una battuta di arresto a causa della pandemia.

Pietre d’inciampo
Si tratta di blocchi di pietra ricoperti da una piastra di ottone della dimensione di un sampietrino, sulla quale saranno incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. L’espressione “inciampo” deve intendersi in senso visivo e mentale, per far fermare a riflettere che vi passa vicino. Sono state inventate dall’artista tedesco Gunter Demnig. (www.stolpersteine.eur/en).