Nell’industria ci sono segnali di ripresa ma la situazione è ancora molto preoccupante, tante sono ancora le situazioni di crisi che oggi stanno reggendo solo grazie agli ammortizzatori e ai bonus. Ne parla in un comunicato scritto sotto forma di intervista il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia venerdì sera a Vicenza per una tavola rotonda a “Città Impresa” .
Abbiamo ancora una situazione preoccupante nell’industria manifatturiera metalmeccanica. I segnali di ripresa degli ultimi mesi non hanno compensato la gravità della fermata degli ordini causata dal lockdown. Gli ammortizzatori sociali sono indispensabili in una fase come questa, ma non possiamo immaginare che siano la soluzione. E’ necessario a questa ripartenza autunnale mettere insieme ammortizzatori solidali si, ma dall’altro strumenti e investimenti per il lavoro
D:Com’è il lavoro post covid? Cosa é cambiato?
R: il lavoro post-covid è soggetto a diversi fattori di cambiamento. Il primo è la sicurezza, che già abbiamo gestito insieme alle imprese durante la fase acuta della pandemia. Oggi si lavora, sicuramente in modo diverso come richiesto dal distanziamento, ci sono pochissimi contagi ma è fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza . C’è poi il tema del cambiamento rispetto al tempo e allo spazio di lavoro. Il Covid ha accelerato l’uso del lavoro agile, che però va organizzato. Solo con la contrattazione possiamo dare stabilità a questa modalità di lavoro perchè non diventi lavoro isolato, cottimo da casa fatto in ambienti abitativi disagiati. Le persone hanno bisogno di uscire dall’emergenza alternando lavoro agile a quello nei luoghi di lavoro.
D:La scorsa settimana c’è stato il vertice tra sindacato e Confindustria si riapre la stagione dei contratti
R: L’incontro è stato utile perchè le parti sociali devono confrontarsi, dialogare per avere orientamenti comuni che incidano sul recovery fund e le politiche del governo, perchè non si può parlare solo attraverso le interviste e i giornali. È stata ribadita l’importanza del rinnovo dei contratti ma ora bisogna passare dalle parole ai fatti.
D: Ma ancora ci sono 13 milioni di lavoratori che aspettano un contratto tra questi anche i lavoratori del settore metalmeccanico a che punto siete? A quando il prossimo incontro?
Cosa chiedete ?
R: Il contratto deve guardare ai prossimi anni e creare una relazione impresa-lavoro, la pandemia non può essere una scusa, anzi deve spingerci a rinnovarlo presto. Abbiamo fissato due incontri a settimana fino a ottobre. Il 16 settembre il primo. Ci aspettiamo finalmente di avviare un negoziato costruttivo dopo 10 mesi di stallo che affronti tutti i temi della piattaforma, ragionando sulle nuove tutele ai lavoratori, welfare, rafforzare le competenze e la formazione, riconoscere la conciliazione vita-lavoro e bisogni delle persone in modo nuovo. Ci poniamo anche il tema della partecipazione perchè è impensabile che nel 2020 si facciano ripartire le aziende senza coinvolgere meglio i lavoratori. C’è anche un tema salariale importante per cui bisogna adeguare i salari dei lavoratori schiacciati in questi anni da vari fattori con una risposta sostenibile che coinvolga sia il contratto nazionale che la contrattazione di secondo livello. Il salario va rapportato sempre di più alla crescita e alla produttività con investimenti in tecnologia, formazione e innovazione, dobbiamo guardare a prossimi anni con fiducia per dare risultati ai lavoratori.