M5S sparito in Veneto, Cappelletti: “penalizzati da Covid e dalle fughe di Zaia dai confronti”

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Enrico Cappelletti, già senatore e candidato M5S alla presidenza del Veneto
Enrico Cappelletti, già senatore e candidato M5S alla presidenza del Veneto

Il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza del Veneto Enrico Cappelletti commenta il risultato storico in senso negativo ottenuto alle elezioni regionali di domenica e lunedì con il suo Movimento che resta fuori dal consiglio regionale. Un harakiri considerando l’offerta di Lorenzoni di creare una coalizione unita e inclusiva. Cappelletti commenta il risultato con uno stile non nuovo in casa M5S ma in generale in tutta la politica, che alcuni potrebbero definire “vedere il bicchiere mezzo pieno” ed altri come “rigirare la frittata”.

“Abbiamo perso il giorno che… abbiamo vinto. Vincere il Referendum non è stato un risultato da poco. Abbiamo vinto dove negli anni tutti gli altri avevano fallito, dal centro-destra al centro-sinistra. Abbiamo vinto il referendum e questo è importante tanto più in Veneto dove il “Si” è stato boicottato pressoché da tutte forze politiche – afferma Cappelletti -. Nei dibattiti pubblici a cui ho partecipato sono stato l’unico a difendere con determinazione le ragioni del “Si”. Ed i cittadini infine ci hanno dato ragione, voltando le spalle a tutti gli altri. Su questo fronte abbiamo dimostrato di saper essere molto più in sintonia con i cittadini, rispetto ai rappresentanti di tutti gli altri gruppi”.

“Dunque abbiamo vinto ed abbiamo perso. Ripartiamo da qui. Adesso smettiamola di chiederci se sia giusto che l’unica infrastruttura rilevante realizzata in Veneto negli ultimi 20 anni, Pedemontana Veneta, costi 10 miliardi in più del suo costo di realizzazione. Smettiamola di chiederci perché nonostante una legge regionale sul consumo di suolo zero, il Veneto sia la peggiore regione d’Italia per consumo di suolo. Smettiamola di chiederci perché in Veneto il 18% di cittadini sia sulla soglia della povertà e a rischio emarginazione sociale (dato peggiore di tutte le regioni del centro e nord Italia). Smettiamola di chiederci anche perché, a fronte di un referendum che riduce i costi della politica, i cittadini abbiano votato una lista che i costi della politica li aumenta, ed anche di molto, avendo introdotto in regione 10 comode poltrone in più, per altrettanti assessori esterni – prosegue Cappelletti col dente avvelenato -. Chiediamoci piuttosto perché, di tutti questi fatti, in Veneto, non ne parli mai nessuno. Non interessa, oppure, più banalmente, lo sanno in pochi? Io credo che manchi molta informazione. E’ un problema di comunicazione del M5S? probabile. Ma è anche un problema molto più ampio di libertà d’informazione: perché in questa regione le domande scomode, al potente di turno, non si fanno”.

“Abbiamo qualche attenuante? Certo il Covid non ci ha aiutato, ha limitato e ridotto gli incontri tra le persone, come non ci ha aiutato la fuga da tutti i confronti del Presidente uscente. Non ci ha aiutato perché ha reso ancora più difficile far conoscere, confrontare la nostra idea di futuro, di una regione emancipata dalle gettate di cemento ed aperta all’innovazione, all’economia sostenibile, alla tecnologia, alle energie alternative, alla digitalizzazione…. Abbiamo risorse da cui ripartire? Certamente si. Abbiamo persone straordinarie in Parlamento ed al Governo del Paese, di cui essere orgogliosi. Abbiamo tanti attivisti, simpatizzanti, consiglieri comunali che voglio ringraziare uno ad uno, cittadini che danno il cuore e l’anima per i loro territori”.

“Abbiamo 80 mila persone che ci hanno dato fiducia e dalle quali ripartire per costruire qualcosa di nuovo ed importante per la nostra regione. Non si può vincere contro chi non molla mai e noi non molliamo. Continueremo a lottare con le unghie e con i denti perché questa regione diventi una regione migliore. Non smettiamo di crederci. Perché è il nostro impegno, lo abbiamo promesso, lo dobbiamo ai nostri figli – conclude Cappelletti – e lo dobbiamo mantenere”.

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