Stabile accolto da Zonin & c. ma respinto da Consoli e Malvestio: l’uomo di Optimum ai domiciliari per crac Pop Bari “salta” udienza Bpvi?

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Stabile
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Per un problema procedurale l’udienza del processo Banca Popolare di Vicenza del 17 settembre aveva subito una lunga empasse con discussione tra collegio giudicante, avvocati e pubblici ministeri in camera di consiglio alla ricerca di un avvocato d’ufficio per il finanziere del fondo Optimum Girolamo Stabile, in quanto al momento di deporre da testimone gli veniva comunicato di essere indagato per reati connessi.

Ieri 29 settembre la sua testimonianza era stata fissata dal tribunale il 6 ottobre alle ore 11, ma poche ore dopo è arrivata la notizia che l’ex direttore generale della società lussemburghese che comprò azioni Bpvi per decine di milioni di euro, dopo che la Bpvi di Gianni Zonin investì nei fondi 250 milioni di euro, è finito nell’elenco degli indagati per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio per la Banca Popolare di Bari.

Veneto Banca, Vincenzo Consoli punta il dito
Veneto Banca, Vincenzo Consoli punta il dito

Stabile, finanziere con ufficio in centro Roma e a capo di una rete di società tra Londra, Lussemburgo e Gibilterra, è uno dei protagonisti della ragnatela di connessioni criminose sui fondi esteri tra le due Popolari, quella di Vicenza e l’altra di Bari mentre Veneto Banca ne rifiutò subito i servizi grazie all’avv. Massimo Malvestio che, incaricato Vincenzo Consoli di verificare le operazioni proposte da Stabile, ne smascherò subito il profilo illegale per cui l’allora di Montebelluna, a differenza degli uomini di Zonin (Vicenza) e di Jacobini (Bari) se ne tenne ben lontano.

Per spiegarci e “ricordarvi” riportiamo quanto scrisse il nostro direttore il lontano 3 giugno 2017 nell’articolo “In guerra Procura e Gip di Vicenza per il caso BPVi ma ad oggi non risultano aperti fascicoli su eventuali responsabilità di Bankitalia e Consob: le ultime accuse ignorate“:

Massimo Malvestio (foto d'archivio)
Massimo Malvestio (foto d’archivio)

“… Il fatto (i mutui Jp Morgan acquistati da Veneto Banca al tempo di Vincenzo Consoli, ndr) illustrato dal collega Renzo Mazzaro su Il Mattino di Padova del 1° giugno…, lascia campo… alla descrizione di un meccanismo di “finanziamento” tramite il fondo lussemburghese Optimum, rifiutato dall’accusato principe dell’articolo, Consoli, “il cattivo”, ma accettato dalla Banca Popolare di Gianni Zonin, “l’ingenuo”, quella di elevato standing per Visco e Barbagallo, con tanto di… «appoggio della Vigilanza»”, come riporta il testo dell’intercettazione di Malvestio resa nota da Mazzaro che, poi, “virgoletta, un passaggio attribuito all’avvocato Massimo Malvestio (che parla con l’avv. Massimo Lembo, capo della compliance di Veneto Banca. il giorno dopo di quando il cavalier Zonin scarica tutto sull’amministratore delegato Samuele Sorato, che viene licenziato, ndr), passaggio che, insieme ad altre denunce mediatiche, deve, e già starà facendo, riflettere gli inquirenti su Bankitalia: «Credo che quel rifiuto (di entrare nel giro dei fondi Optimum di Stabile & c…, ndr) di Veneto Banca sia stato l’origine dei guai con il dottor Barbagallo (Carmelo, allora capo della Vigilanza di Banca d’Italia ora in un analogo ruolo in… Vaticano, ndr).

Ignazio Visco col suo capo ispettore Carmelo Barbagallo
Ignazio Visco col suo capo ispettore Carmelo Barbagallo

Quelli (del fondo, ndr) me l’avevano detto abbastanza chiaro che era tutto ok. L’ha fatto (dicevano, ndr) anche la Popolare di Bari, a cui Barbagallo, contro il mondo, ha dato la Tercas (Cassa di risparmio di Teramo, ndr) con 250 milioni di dote. E naturalmente neanche a Bari Barbagallo si era accorto di nulla. Potrei pensare al millantato credito, se non se ne fossero veramente accorti. Ti potrebbe venire il dubbio, ma non è che puoi passare con il rosso: se lo fai deliberatamente vuol dire che sei d’accordo che il vigile guardi da un’altra parte»”.

A noi vengono dubbi – aggiungeva il direttore -, sta ai magistrati scioglierli, giusto? Ma quando?”.

Detto che attraverso il fondo Kant, di cui Stabile è azionista fondatore, transitavano anche gli interessi dei gruppi Methorios, Marchini, Fusillo, Degennaro e della società Arianna SIM che gestiva portafogli soprattutto di dipendenti ed ex dipendenti dei gruppi Eni, Saipem, Snam Retegas e Italgas, le perdite in questi fondi a rischio furono di 200 milioni di euro per la BPVi.

Ora con l’arresto di Stabile è a rischio l’interrogatorio del 6 ottobre al processo Bpvi per fare luce sugli intricati investimenti della banca nei fondi lussemburghesi.