Crescono denunce, furti, rapine e truffe ai danni degli over 65 in Veneto, Fiorenzo Pastro (Anap): “+4,8%, problema sicurezza è centrale”

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Pastro Fiorenzo

Nel 2018 (ultimo dato disponibile dal Ministero dell’Interno) “boom” delle denunce di reati di truffa, rapina e furto ai danni degli over 65 in regione Veneto +4,8%. 17.680 le denunce registrate, 807 in più rispetto al 2017 (erano state 16.873). Una impennata che interrompe un triennio di decrescita. Nel dettaglio i furti sono stati 15.917, le rapine 159 e le truffe 1.604. Nel Paese questi reati hanno interessato 242.024 persone di 65 anni e oltre. Dato in calo del -3,7% rispetto allo scorso anno. L’incidenza ogni 100mila abitanti resta in regione comunque più bassa con 360 vittime rispetto alla media nazionale pari a 402. In Veneto, l’aumento delle denunce ha riguardato unicamente gli over 65enni (+4,8%), mentre relativamente alla classe degli under 64 si è registrato un calo (-2,0%). Sempre in regione, i furti sono diminuiti solo per coloro che hanno meno di 65 anni (-5,2%), mentre sono aumentate di +2,2% le denunce da parte degli anziani. Le rapine hanno segnato un incremento tra coloro che hanno meno di 65 anni (da 897 a 948 rapine) mentre per coloro che hanno 65 anni e oltre la situazione è rimasta invariata rispetto all’anno precedente. Le truffe e frodi informatiche sono risultate in aumento di +19,9% per le classi più giovani e di un marcato +40,7% per gli over 65 anni. Le denunce di furti, rapine e truffe (incluso le frodi informatiche) sono risultate in aumento in quattro province su sette. Sono queste le evidenze che emergono dal nuovo “Rapporto sull’esposizione degli anziani a furti, rapine e truffe” realizzato dall’ufficio studi della Confartigianato Imprese Veneto su dati Istat e Ministero dell’Interno.

“Truffatori e malintenzionati –afferma Fiorenzo Pastro Presidente ANAP Veneto– non sono andati in quarantena e neanche in vacanza. Non si fanno scrupoli infatti e vanno sempre a caccia di qualcuno da raggirare e, le persone anziane, sono purtroppo le vittime ideali. Nel periodo del lockdown sono stati rilevati raggiri attuati mediante uso di false divise o tesserini da operatori sanitari che a domicilio millantavano di eseguire, gratuitamente, il tampone per l’accertamento della positività al Covid-19 e, una volta entrati nelle abitazioni, distraendo l’anziano, facevano razzia di denaro e preziosi”.

“La consapevolezza e l’informazione sulle nuove tecniche di raggiro –prosegue Pastro– sono le armi migliori per difendersi. Per questo da diversi anni ANAP promuove la Campagna Più sicuri assieme insieme con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza. Iniziativa che ha permesso alla categoria degli over 65 di avere maggiore fiducia nelle Forze dell’ordine e l’impennata di denunce registrate ne è la riprova. Quando hanno dubbi sulle persone che incontrano o che vogliono entrare in casa, sempre più anziani non esitano a telefonare ai numeri di emergenza 113, 112 o 117”.

“Il problema della sicurezza è centrale” – continua Pastro– “se si considera che l’Italia è il Paese europeo con la maggiore quota di over 65 e, secondo le stime, nel 2050, un terzo degli italiani sarà anziano. In Veneto in particolare, l’indice di vecchiaia ha assunto proporzioni notevoli raggiungendo quota 178,2 (in Italia 178,4). Di conseguenza, i rapporti intergenerazionali si stanno anch’essi modificando: l’indice di dipendenza degli anziani risulta oggi pari al 35% (sia in Veneto che in Italia) e si stima raggiunga valori del 60% (in Italia) e del 57% (in Veneto) nel 2047. Pertanto, se oggi ogni 3 persone di età 15?64 anni potenzialmente attive nel mercato del lavoro ce n’è 1 inattiva perché sopra i 65 anni, nel 2047 tale rapporto sarà di 3 a 2”.

“Esiste una legge, la 94 del 15 luglio 2009, a tutela delle categorie più deboli e quindi maggiormente vulnerabili –sottolinea Pastro– che accorda una speciale garanzia alle persone che, in ragione dell’età, risultano più esposte, prevedendo l’aggravante per “l’aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica e privata difesa” e l’aumento della pena”. L’impressione, tuttavia, è che non basti. Occorre che il Governo approvi al più presto un provvedimento di legge che inasprisca in maniera davvero significativa e molto pesante questi reati e assicuri la certezza della pena, senza ammorbidimenti o sotterfugi giuridici. Una raccomandazione –conclude– la rivolgo a tutti: segnaliamo alle forze dell’ordine situazioni anomale”!