Vigili del Fuoco, USB Veneto: “stato di agitazione, servono tamponi”

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vigili del fuoco in azione
vigili del fuoco in azione

Il sindacato USB ha proclamato in una nota lo stato di agitazione del personale dei Vigili del Fuoco, “determinato dalla mancanza di prevenzione del contagio da COVID-19 attraverso una sorveglianza sanitaria comprensiva di tampone faringeo”.

“Come abbiamo potuto constatare – spiega Enrico Marchetto del Coordinamento Regionale USB VVF Veneto – l’andamento dei contagi è in continuo aumento, la pandemia non è terminata e nemmeno l’emergenza interna nei Vigili del Fuoco. Risulta avvilente come l’amministrazione non preveda una sorveglianza sanitaria per il personale V.F., continuamente esposto al virus a causa dell’impossibilità di mantenere il “distanziamento sociale” e spesso a contatto con la cittadinanza. Sorveglianza intesa come screening ai lavoratori del veneto attraverso tamponi oro-faringei. Nessuno si dimentica il picco di marzo e aprile e lo stato critico in cui versavano i comandi del veneto. Citiamo il cluster al comando di Padova e contagi in tutti gli altri comandi che hanno pregiudicato la continuità del servizio di soccorso svolto dal C.N.VV.F.”

“I casi positivi, nei comandi del Veneto, non si sono pressochè mai fermati. I lavoratori hanno continuato a segnalarli ma a ciò non è seguito un tracciamento dei contatti nel posto di lavoro. Visto che un ulteriore picco di positivi nel C.N.VV.F. potrebbe dare il colpo di grazia al dispositivo di soccorso, a causa anche del ridotto organico in regione ,ritenendo che solo monitorando la diffusione del COVID-19 nel personale del Comando si riesce a non contagiare le nostre famiglie, i colleghi sani e le persone che a vario titolo chiedono un nostro intervento, dichiariamo lo stato di agitazione Regionale e chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente con l’attivazione della procedura della prima fase di conciliazione preventiva concordando sia la data dell’incontro sia il dirigente superiore”arbitro” come da prassi del passato”.

L’USB quindi “fa espressa richiesta di poter video registrare o inviare in diretta streaming. In tal senso attendiamo una risposta prima della data designata e, in caso di diniego, i motivi
per i quali questa amministrazione non intenda avvalersi della trasparenza. Si coglie l’occasione per valutare l’uso di tale strumento informatico al fine di dare sempre maggiore trasparenza dell’attività dell’amministrazione in quanto sinonimo di democrazia e legalità, ricordando che siamo un ente pubblico”.

“La pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza, semmai ce ne fosse stato bisogno, le carenze ed i limiti nel contenimento del rischio biologico sui luoghi di lavoro. I Vigili del Fuoco non fanno eccezione in tal senso e se la sanità, pagando un prezzo elevato sul piano umano, ha imparato la lezione implementando protocolli e linee guida che mettano i lavoratori e i cittadini in condizioni di sicurezza, la nostra amministrazione non ha fatto altrettanto.
La nostra attività di soccorso si svolge per la maggior parte in condizioni che esigono il contatto ravvicinato, a volte anche diretto, con altre persone; questa Organizzazione ritiene quindi sia doveroso sottoporre regolarmente il personale a test di screening e monitoraggio per l’infezione da Covid-19, così come avviene per il personale sanitario e paramedico che lavora nel soccorso”.

“Tale contenimento del rischio andrebbe a tutela dei lavoratori ma anche dei cittadini, che con essi entrano in contatto. Da mesi cerchiamo di sensibilizzare la Regione (competente in ambito sanitario) e la nostra amministrazione chiedendo che venga riconosciuto il diritto alla salute individuale e collettiva, senza ottenere risposta. Eppure i contagi ci sono stati e continuano ad esserci. Visto che un ulteriore picco di positivi nel C.N.VV.F. potrebbe dare il colpo di grazia al dispositivo di soccorso in maniera significativa, causato anche dal ridotto organico in regione, ritenendo che solo monitorando la diffusione del COVID-19 nel personale si riesce a non contagiare le nostre famiglie, i colleghi sani e le persone che a vario titolo
chiedono il nostro intervento. Per questi motivi – conclude la nota – USB Vigili del Fuoco del Veneto ha proclamato lo stato di agitazione regionale con l’intenzione di organizzare una giornata di sciopero“.