“È vergognoso che la Giunta di Treviso ritiri il patrocinio a un convegno dell’Ateneo di Treviso sulla pandemia perché la presenza del professor Crisanti non è gradita. Conte dovrebbe ringraziarlo: è anche merito delle sue intuizioni se la sanità veneta ha retto, se l’ospedale di Treviso non è collassato come quelli di Bergamo e della Lombardia. Evidentemente nello Zaiastan si può tutto, tranne criticare il Doge: un’idea di democrazia piuttosto singolare”. È netto e negativo il parere, affidato a un comunicato, di Andrea Zanoni, consigliere regionale trevigiano, sul dietrofront della Giunta Conte che ha deciso di ritirare il patrocinio all’evento ‘Il punto sulla pandemia, quali prospettive’?, in programma il 27 ottobre per l’inaugurazione del 210esimo Anno accademico.
“Non era mai accaduto e le motivazioni, politiche, sono davvero imbarazzanti: l’Università è un luogo di libero confronto. Oltretutto il professor Crisanti, a differenza di quanto dice la Giunta, non si è mai permesso di criticare il lavoro del personale sanitario, sempre in prima linea. Ha invece legittimamente contestato chi mandava messaggi falsamente rassicuranti, raccontava favole, parlando di virus più debole o addirittura morto. Nel frattempo raccomandava invece misure più stringenti, specialmente per quanto riguarda tamponi e tracciamento, per evitare quello che sta purtroppo accadendo: un incremento esponenziale dei contagi”.
“Stiamo parlando di uno scienziato che dà lustro al nostro Paese, così come l’Ateneo trevigiano, non di un ‘apprendista stregone’ negazionista, di quelli che piacciono al segretario della Lega Salvini – prosegue Zanoni – Sono innegabili i suoi meriti nella gestione veneta dell’emergenza sanitaria e per questo l’avevo candidato al ‘Leone del Veneto’, proposta bocciata perché Zaia non può accettare che gli si faccia ombra, a maggior ragione in campagna elettorale. Ricordo che già il 20 gennaio Crisanti avvisò la direzione sanitaria della Regione che avrebbe acquistato reagenti per ben 500.000 tamponi Covid19, a fine marzo acquistò per il suo laboratorio una macchina dagli Usa capace di processarne ben novemila al giorno, ed è stata sua l’idea di gestire i contagiati da casa mettendoli in isolamento domiciliare, evitando un afflusso pericoloso verso gli ospedali. Conte, da sindaco e presidente regionale dell’Anci, conosce il ruolo avuto da Crisanti – conclude Zanoni – negarlo per fini politici rende l’idea della sua inadeguatezza come primo cittadino”.
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